giovedì, luglio 03, 2014
Lo stato islamico non ferma la sua avanzata

Misna - Un ultimatum di una settimana alla Coalizione nazionale siriana, al governo provvisorio e a tutte le istituzioni della Rivoluzione siriana, entro il quale devono mettere “rinforzi, armi e soldi” a disposizione dei combattenti in lotta nelle regioni settentrionale ed orientale contro gli insorti dello Stato islamico. A rivolgere l’accorato appello sono stati dirigenti e battaglioni che, in caso di mancato sostegno, minacciano di disarmare.

Il messaggio, firmato da gruppi ribelli locali attivi a Deir Ezzor (est), Aleppo e Raqa, contiene anche un chiaro monito: “La nostra rivoluzione popolare contro il regime (del presidente Bashar al Assad, ndr) è oggi minacciata dallo Stato islamico, soprattutto dopo l’annuncio del califfato”. Lo scorso fine settimana gli insorti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) hanno proclamato la nascita di un califfato, a cavallo tra Iraq e Siria, sotto la guida di Abu Bakr al Baghdadi.

Intanto il Pentagono ha annunciato la fine del trasferimento degli ultimi 78 container di armi chimiche siriane da parte della nave americana Cape Ray, salpata dal porto calabrese di Gioia Tauro per “procedere alle operazioni di neutralizzazione in mar Mediterraneo”, precisando che “ci vorranno diverse settimane” per portarle a termine. Tuttavia sul fronte militare, da Aleppo a Daraa proseguono combattimenti tra la ribellione siriana e l’esercito regolare.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa