giovedì, maggio 15, 2014
Ancora sofferenze per i cristiani, in Sudan la giovane donna Mariam Yahya Ibrahim rischia la pena di morte per apostasia e adulterio. Questa la terribile sentenza di un tribunale, che ha condannato la donna per aver sposato un cittadino cristiano ed essersi convertita alla fede nel marito. Ce ne parla Giulio Albanese: ascolta  

Radio Vaticana - La notizia è inquietante e rivelatrice del fondamentalismo che attanaglia la società nord sudanese e in particole la giustizia. La donna è stata infatti condannata a morte per “apostasia” e adulterio da un tribunale locale, per aver sposato un cittadino cristiano ed essersi convertita alla fede del proprio coniuge, in flagrante violazione della Sharìa, la legge islamica. La donna ha tempo fino ad oggi per abbandonare la sua nuova fede, pena l’esecuzione capitale pena capitale. Mariam Yahya Ibrahim, 27 anni, cresciuta dalla madre cristiana dopo che il padre musulmano se ne è andato quando aveva sei anni, è in prigione dal 17 febbraio insieme al figlio di 20 mesi ed è prossima al termine di una seconda gravidanza. Il caso di Ibrahim ha sollevato aspre critiche da parte degli attivisti per i diritti umani in Sudan, che hanno chiesto al governo di Khartoum di rispettare la libertà di religione.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Proviamo a fare qualcosa:

https://secure.avaaz.org/it/petition/Omar_Hasan_Ahmad_alBashir_No_death_penalty_for_Mariam_Yahya_Ibrahim/?mswSzhb

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa