Nel mirino il dicastero della Sanità, che avrebbe nascosto la situazione invece di intervenire. Il ministro Nguyen Thi Kim Tien minimizza e parla di “sole” 25 vittime. Vi sono al momento 3.430 casi confermati e oltre 5.800 sospetti. L’Oms segue da vicino l’evolvere della situazione. Genitori in allarme prendono d’assalto gli ospedali.
Asianews -
In Vietnam è allerta morbillo, con 123 vittime (tutte pre-adolescenti) confermate nel Paese e un'ondata di malcontento popolare crescente per i provvedimenti - ritenuti insufficienti - adottati sinora dalle autorità per contenere l'epidemia. Gli ospedali di Hanoi nel nord, Ho Chi Minh City nel sud e in altre località sono presi d'assalto da una popolazione impaurita dal dilagare della malattia. Intanto su internet e nei social network monta la protesta; sul banco degli imputati il ministro della Salute Nguyen Thi Kim Tien, della quale vengono chieste a gran voce le dimissioni. Il sospetto è che i vertici dello Stato abbiamo voluto coprire di proposito una potenziale "epidemia", mentre i genitori si affidano alle strutture sanitarie per la somministrazione del vaccino.
Secondo un rapporto ufficiale del ministero, aggiornato al 20 aprile, vi sono al momento 3.430 casi confermati e oltre 5.800 sospetti, in quella che i medici hanno definito la peggiore epidemia di sempre di morbillo. Tuttavia, per molti cittadini il bilancio è stato fornito con colpevole ritardo ed è stato sottostimato. Fra i molti messaggi pubblicati sui social network rivolti al ministro, uno si domanda "per quanto tempo avete intenzione di coprire la realtà, prima che la gente sappia la reale portata della situazione". Un altro aggiunge: "Se ti è rimasta un po' di dignità, dimettiti".
Altri ritengono che la mancanza di informazioni certe sia legata all'obiettivo, fissato in precedenza dalle autorità, di debellare la malattia dal Paese entro il 2017.
La scorsa settimana la ministro Tien ha respinto le accuse di voler nascondere il dato reale dei morti, parlando di "sole" 25 vittime attribuibili "in modo diretto" al morbillo. Di contro, i medici dei principali ospedali della capitale riferiscono di decine di bambini e giovani che stanno morendo a causa della malattia.
Nella maggioranza dei casi i decessi per morbillo sopraggiungono a causa di complicazioni legate alla patologia. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segue da vicino l'evolvere della situazione, per scongiurare l'allargamento a macchia d'olio del contagio.
In Vietnam gli standard di comunicazione al pubblico di epidemie o sviluppo di patologie gravi sono molto meno rigidi rispetto ad altri Paesi e anche il monitoraggio negli ospedali presenta gravi lacune, per la mancanza di denaro e risorse. L'Oms non nasconde peraltro le proprie "gravi" preoccupazioni e ricorda che, in alcuni casi, anche solo "tre morti sono sufficienti" per dichiarare l'epidemia, sebbene la decisione finale spetti al singolo Paese.
Il morbillo è una malattia virale, molto comune fra i bambini, che causa febbre alta, macchie fugaci bianche in bocca e il caratteristico esantema. In Vietnam il primo vaccino è somministrato ai nove mesi, mentre il richiamo è effettuato dopo 12 mesi. Già nel biennio 2009/10 si era registrata una epidemia di morbillo nel Paese asiatico, ma il numero delle vittime (ufficiali) si era fermato a tre.
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In Vietnam è allerta morbillo, con 123 vittime (tutte pre-adolescenti) confermate nel Paese e un'ondata di malcontento popolare crescente per i provvedimenti - ritenuti insufficienti - adottati sinora dalle autorità per contenere l'epidemia. Gli ospedali di Hanoi nel nord, Ho Chi Minh City nel sud e in altre località sono presi d'assalto da una popolazione impaurita dal dilagare della malattia. Intanto su internet e nei social network monta la protesta; sul banco degli imputati il ministro della Salute Nguyen Thi Kim Tien, della quale vengono chieste a gran voce le dimissioni. Il sospetto è che i vertici dello Stato abbiamo voluto coprire di proposito una potenziale "epidemia", mentre i genitori si affidano alle strutture sanitarie per la somministrazione del vaccino.Secondo un rapporto ufficiale del ministero, aggiornato al 20 aprile, vi sono al momento 3.430 casi confermati e oltre 5.800 sospetti, in quella che i medici hanno definito la peggiore epidemia di sempre di morbillo. Tuttavia, per molti cittadini il bilancio è stato fornito con colpevole ritardo ed è stato sottostimato. Fra i molti messaggi pubblicati sui social network rivolti al ministro, uno si domanda "per quanto tempo avete intenzione di coprire la realtà, prima che la gente sappia la reale portata della situazione". Un altro aggiunge: "Se ti è rimasta un po' di dignità, dimettiti".
Altri ritengono che la mancanza di informazioni certe sia legata all'obiettivo, fissato in precedenza dalle autorità, di debellare la malattia dal Paese entro il 2017.
La scorsa settimana la ministro Tien ha respinto le accuse di voler nascondere il dato reale dei morti, parlando di "sole" 25 vittime attribuibili "in modo diretto" al morbillo. Di contro, i medici dei principali ospedali della capitale riferiscono di decine di bambini e giovani che stanno morendo a causa della malattia.
Nella maggioranza dei casi i decessi per morbillo sopraggiungono a causa di complicazioni legate alla patologia. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) segue da vicino l'evolvere della situazione, per scongiurare l'allargamento a macchia d'olio del contagio.
In Vietnam gli standard di comunicazione al pubblico di epidemie o sviluppo di patologie gravi sono molto meno rigidi rispetto ad altri Paesi e anche il monitoraggio negli ospedali presenta gravi lacune, per la mancanza di denaro e risorse. L'Oms non nasconde peraltro le proprie "gravi" preoccupazioni e ricorda che, in alcuni casi, anche solo "tre morti sono sufficienti" per dichiarare l'epidemia, sebbene la decisione finale spetti al singolo Paese.
Il morbillo è una malattia virale, molto comune fra i bambini, che causa febbre alta, macchie fugaci bianche in bocca e il caratteristico esantema. In Vietnam il primo vaccino è somministrato ai nove mesi, mentre il richiamo è effettuato dopo 12 mesi. Già nel biennio 2009/10 si era registrata una epidemia di morbillo nel Paese asiatico, ma il numero delle vittime (ufficiali) si era fermato a tre.
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