mercoledì, marzo 19, 2014
La giovane madre caduta sotto il pugnale del suo assassino nel sottopasso della stazione ferroviaria delle Nord a Mozzate il primo di marzo. 

Lidia Nursdorfi
di Silvio Foini 

Oggi alle ore 15, nella Chiesa Parrocchiale di Mozzate, il parroco don Luigi Alberio ha celebrato le esequie della giovane madre ferocemente uccisa a coltellate dall’ex convivente Dritan Demiraj, il ventinovenne pasticcere di Rimini. La comunità della piccola cittadina in provincia di Como non si capacita ancora di come un dramma così efferato sia potuto accadere in un luogo tanto frequentato qual’é il sottopassaggio della piccola stazione ove transitano giornalmente molti pendolari che salgono sui treni in direzione per Milano o per Varese e paesi limitrofi.

Dritan Demiraj  
La cieca furia dell’omicida ha colpito, inesorabile, la povera vittima che, lo ricordiamo, era una trentacinquenne, madre di due figli, di cui uno, dell’omicida medesimo. La giovane era giunta da poco tempo a Mozzate per accudire come badante la nonna novantenne e per iniziare una nuova esistenza lontana dal convivente che non ha accettato l’abbandono. Quanti casi simili in questi travagliati e assurdi tempi, purtroppo!

Ha detto bene il parroco don Luigi Alberio: “Una vita spezzata nel bel mezzo del suo cammino è veramente una tragedia. Il dramma avvenuto nella nostra città deve spingere tutti noi a riflettere ed a mettere sempre al centro il rispetto delle persone ed il senso dell’importanza della vita che deve essere protetta facendo ogni sforzo. Dobbiamo anche poi guardare da vicino a quelli che sono i nostri atteggiamenti ed ai modi che abbiamo nel porci verso gli altri.”

Così oggi, sotto un sole abbagliante, abbiamo veduto un bara di colore chiaro uscire dalla Chiesa ed avviarsi, accompagnata da molti cittadini commossi, al camposanto: un altro fiore strappato dal suo ramo a primavera!


È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

Tragedia inaudita e inspiegabile ! Troppo spesso l'uomo tiene in pugno la propria compagna come fosse un oggetto qualunque di cui pensa di potersene disfare quando capisce che " l'oggetto "sta per sfuggirgli dalle mani , e , quel che è peggio . spesso è proprio lui a provocarne la caduta. ma in queste storie , E SONO TANTE , sono coinvolti bambini , loro stessi figli che non vengono risparmiati nei momenti d ifuria omicida Non c'è più rispetto per la vita umana ..queste tragedie coinvolgono tutti noi ..

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