I colloqui sul futuro della Siria sono ripresi questa mattina a Ginevra, dove il mediatore Lakhdar Brahimi ha ricevuto tutti i rappresentanti governativi di Damasco e dell’opposizione siriana al Palais des Nations.
Misna - Per la prima volta dall’inizio degli incontri, le due delegazioni si sono riunite insieme a Brahimi, rappresentante speciale di Onu e lega Araba, che aveva finora fatto da spola tra l’una e l’altra.
Entrambe le parti hanno accettato l’applicazione del comunicato finale della conferenza di ‘Ginevra 1’ ma mentre Damasco vuole ottenere come prima cosa la cessazione delle ostilità, l’opposizione ritiene prioritaria la creazione di un governo di transizione.
Nel pomeriggio, Brahimi incontrerà il vicesegretario di Stato americano per gli Affari politici Wendy Sherman e il vice ministro degli Esteri russo Gennady Gatilov.
Sul terreno, intanto, non si fermano i combattimenti e gli episodi di violenza: ieri il vice ministro degli Esteri siriano Faysal Miqdad ha detto che 50 persone, tra cui donne e bambini sarebbero state uccise in un massacro compiuto da “terroristi”. Miqdad sembrava riferirsi ad un massacro a Maan, in provincia di Hama, che secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani – Organizzazione non governativa basata a Londra ma con una fitta rete di contatti in Siria – ha provocato almeno 21 morti.
Misna - Per la prima volta dall’inizio degli incontri, le due delegazioni si sono riunite insieme a Brahimi, rappresentante speciale di Onu e lega Araba, che aveva finora fatto da spola tra l’una e l’altra.
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