Un tribunale dello stato meridionale di México ha emesso una “ordinanza formale di carcerazione” nei confronti di Joaquín ‘El Chapo’ Guzmán, un atto che implica l’apertura di un procedimento penale a carico del pluriricercato boss del narcotraffico arrestato sabato, che già si annuncia intricato.
Misna -
La corte ha acconsentito di giudicare ‘El Chapo’ (il “tozzo”, per via della sua conformazione fisica) in quanto “possibile responsabile del crimine di associazione a delinquere”, accusa che rientra in una causa avviata nel 2009, escludendo tuttavia l’accusa di “crimine contro la salute nella modalità di possesso a fini di commercio… e vendita di cloridrato di cocaina”, poiché in questo caso “non è dimostrata la sua probabile responsabilità”.
Un altro tribunale dello stato di México ha proceduto contro ‘El Chapo’ con lo stesso capo di imputazione del primo, già parte di un’altra causa a suo carico aperta nel 2011. Su Guzmán, il narcotrafficante più ricercato in Messico e Stati Uniti da oltre un decennio, pesano una serie di altri capi d’accusa accumulati da quando evase da un carcere di massima sicurezza nel gennaio 2001.
Intanto il governo di è mostrato cauto di fronte agli interrogativi posti dai media su come reagirà a una possibile richiesta di estradizione da parte delle autorità statunitensi, che hanno già espresso il desiderio di processarlo per diversi reati. In merito, il ministro dell’Interno, Miguel Ángel Osorio, si è limitato per ora a rispondere che la domanda sarà esaminata, ma che prima gli inquirenti messicani dovranno avere il tempo di raccogliere “molte informazioni”. In merito è intervenuto anche il procuratore generale, Jesús Murillo, che ha detto di aver parlato con il suo omologo statunitense Eric Holder: “Gli ho detto che è una questione che dobbiamo valutare e prendere in base a ciò che è più conveniente, non solo per il Messico ma anche per loro”. Per il momento ‘El Chapo’ ha ottenuto da un tribunale del Distretto Federale una “sospensione” di qualsiasi eventuale ordine di estradizione, una misura provvisoria mentre la difesa si sta adoperando per scongiurarla definitivamente.
Capo del temuto cartello della droga di Sinaloa, ‘El Chapo’ era stato catturato sabato in un’operazione condotta dal corpo d’elite della Marina messicana nel porto di Mazatlán, nello stato nord-occidentale di Sinaloa. Trasferito in giornata nel carcere dell’Altiplano, nello stato di México, è stato sottoposto ad analisi del Dna e altri esami per verificarne con certezza l’identità.
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La corte ha acconsentito di giudicare ‘El Chapo’ (il “tozzo”, per via della sua conformazione fisica) in quanto “possibile responsabile del crimine di associazione a delinquere”, accusa che rientra in una causa avviata nel 2009, escludendo tuttavia l’accusa di “crimine contro la salute nella modalità di possesso a fini di commercio… e vendita di cloridrato di cocaina”, poiché in questo caso “non è dimostrata la sua probabile responsabilità”.
Un altro tribunale dello stato di México ha proceduto contro ‘El Chapo’ con lo stesso capo di imputazione del primo, già parte di un’altra causa a suo carico aperta nel 2011. Su Guzmán, il narcotrafficante più ricercato in Messico e Stati Uniti da oltre un decennio, pesano una serie di altri capi d’accusa accumulati da quando evase da un carcere di massima sicurezza nel gennaio 2001.Intanto il governo di è mostrato cauto di fronte agli interrogativi posti dai media su come reagirà a una possibile richiesta di estradizione da parte delle autorità statunitensi, che hanno già espresso il desiderio di processarlo per diversi reati. In merito, il ministro dell’Interno, Miguel Ángel Osorio, si è limitato per ora a rispondere che la domanda sarà esaminata, ma che prima gli inquirenti messicani dovranno avere il tempo di raccogliere “molte informazioni”. In merito è intervenuto anche il procuratore generale, Jesús Murillo, che ha detto di aver parlato con il suo omologo statunitense Eric Holder: “Gli ho detto che è una questione che dobbiamo valutare e prendere in base a ciò che è più conveniente, non solo per il Messico ma anche per loro”. Per il momento ‘El Chapo’ ha ottenuto da un tribunale del Distretto Federale una “sospensione” di qualsiasi eventuale ordine di estradizione, una misura provvisoria mentre la difesa si sta adoperando per scongiurarla definitivamente.
Capo del temuto cartello della droga di Sinaloa, ‘El Chapo’ era stato catturato sabato in un’operazione condotta dal corpo d’elite della Marina messicana nel porto di Mazatlán, nello stato nord-occidentale di Sinaloa. Trasferito in giornata nel carcere dell’Altiplano, nello stato di México, è stato sottoposto ad analisi del Dna e altri esami per verificarne con certezza l’identità.
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