venerdì, febbraio 28, 2014
Il consorzio internazionale incaricato dei lavori di ampliamento del Canale di Panamá – Grupo Unidos por el Canal (Gupc) – ha annunciato poco fa un accordo con l’Autorità dell’impianto (Acp) per la copertura di costi aggiuntivi per 1,6 miliardi di dollari (1,2 miliardi di euro): un contenzioso che ha bloccato i cantieri rinviando ulteriormente la consegna dell’opera ristrutturata, inizialmente prevista per quest’anno – nel centenario del Canale – ma spostata, secondo le previsioni precedenti l’intesa, alla metà del 2015.

Misna - Si tratta di un’intesa “per il risolvere i problemi del finanziamento” e garantire la continuità dell’opera, ha fatto sapere la società di costruzioni spagnola Sacyr, che con l’italiana Salini Impregilo guida il Gupc. Sacyr precisa che si tratta per il momento di un accordo “concettuale” che sarà firmato “prossimamente”. In questo modo si pone fine a un contenzioso aperto il 1° gennaio scorso, quando le aziende avevano annunciato la sospensione dei lavori a fronte di un problema di liquidità dovuto a costi extra privi di copertura.

Il patto fissa anche una scadenza precisa per la consegna del Canale ristrutturato, il dicembre 2015., e stabilisce che i 12 “gates” che saranno installati nel nuovo sistema di chiuse, con cui sarà ampliata la via interoceanica, debbano arrivare dall’Italia a Panamá entro la fine dell’anno.

In quanto all’aspetto finanziario, le parti si sono impegnate a versare 100 milioni di dollari (73 milioni di euro) ciascuna: la compagnia di assicurazioni Zurich consentirà l’uso di 400 milioni di dollari (290 milioni di euro) della garanzia “solo per ottenere finanziamenti destinati a garantire la conclusione dell’opera”.

La ampliación L’allargamento del Canale di Panamá, cominciato nel 2009 e realizzato sinora al 70%, consentirà il passaggio di navi cargo con capacità fino a 12.000 container, ovvero più del doppio della stazza attuale.


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