mercoledì, gennaio 01, 2014
Un colpo di obice caduto su un autobus ha ucciso almeno una decina di civili oggi ad Aleppo, nel 17° giorno di un’offensiva dei governativi contro i quartieri occupati dai ribelli nella città popolosa della Siria, con quasi due milioni di abitanti.

Misna - Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh), secondo cui il mezzo colpito transitava per il quartiere ribelle di Tariq al-Bab e fra le vittime si contano anche donne e bambini; un secondo colpo si è abbattuto sulla stessa zona mentre gli abitanti accorrevano per soccorrere le vittime del primo. Secondo l’Osdh, organizzazione basata a Londra ma con una fitta rete di contatti sul territorio, dal 15 dicembre i raid aerei governativi su Aleppo e la sua provincia hanno provocato finora oltre 500 morti, fra cui 150 bambini. Diversi paesi hanno condannato i raid mirati a respingere i ribelli che controllano prevalentemente il settore orientale di Aleppo, divisa in due dall’estate 2012.

Sul fronte umanitario, “la situazione è disastrosa” hanno riferito fonti dell’organizzazione Médecins du Monde, parlando di massicci afflussi di feriti negli ospedali, due terzi dei quali donne e bambini, spesso vittime di mutilazioni. Secondo Mdm, i nosocomi sono allo stremo per numero di pazienti e penuria di materiale sanitario; le ambulanze sono distrutte o danneggiate e non hanno più carburante.

Altra situazione critica è quella di Adra, città assediata a nord-est di Damasco, dove il Comitato internazionale della Croce Rossa è riuscito a distribuire i primi aiuti a circa 5000 civili autorizzati dall’esercito a lasciare l’abitato nelle ultime 48 ore, ma ci si interroga ora sulla sorte di quelli rimasti in città. “Malgrado gli sviluppi positivi, restiamo preoccupati per i civili ancora presenti ad Adra, dove i combattimenti proseguono, così come in altre aree della Siria, fra cui Douma e la regione di Damasco” ha fatto sapere l’organizzazione.

“Tutti i belligeranti dovrebbero assicurarsi che la popolazione, ad Adra e in altre città, sia risparmiata dalle ostilità, che i malati e i feriti ricevano un trattamento medico adeguato e che coloro che vogliono spostarsi possano farlo in sicurezza” ha detto Robert Zimmerman, vice responsabile della delegazione della Cicr in Siria.


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