Incerti i numeri dell'affluenza alle urne per il referendum costituzionale, il vero metro del successo dei militari e del governo ad interim. Gli islamisti annunciano nuovi raduni
NenaNews - Sulle note di "Siano benedette le vostre mani" migliaia di egiziani sostenitori dei militari e del colpo di stato del 3 luglio contro i Fratelli Musulmani, hanno festeggiato ieri la vittoria dei "si" nel referendum sulla Costituzione. Canti, balli, striscioni inneggianti alle Forze Armate. I risultati ufficiali si conosceranno solo domani ma i consensi, secondo le notizie che filtrano dalla commissione elettorale, potrebbero arrivare addirittura al 98%. Esito che ricorda molto da vicino le percentuali che "ri-eleggevano" a presidente il rais Hosni Mubarak, contro il quale hanno fatto una rivoluzione nel 2011 che tante speranze aveva alimentato nella regione e nel mondo intero. Speranze ora in gran parte svanite.
La netta affermazione dei "si'" era scontata per il boicottaggio del voto deciso dagli islamisti riuniti nell'"Alleanza contro il colpo di stato". Restano però incerti i numeri dell'affluenza alle urne, il vero metro del successo dei militari e del governo ad interim.
Ieri il giornale governativo al Ahram ha rivelato che l'affluenza è stata solo del 27%, percio' inferiore al 33% strappato dal presidente deposto Mohammed Morsi e dai Fratelli musulmani nella consultazione costituzionale del 2012. L'agenzia di Stato Mena invece sostiene che la partecipazione è stata del 42%.
Mentre all'orizzonte appare la candidatura alla presidenza dell'uomo forte, il generale Abdel Fattah el Sisi capo delle Forze Armate, alcuni analisti rimarcano che i militari, in ogni caso, hanno ottenuto il consenso solo di 20 milioni dei 53 milioni di egiziani aventi diritto al voto.
Un dato questo che potrebbe dare nuova linfa alla protesta dei Fratelli Musulmani, che già annunciano per venerdì prossimo raduni al Cairo e in tutto il Paese per festeggiare la loro "vittoria" e per chiedere la scarcerazione del presidente deposto Morsi.
Negli ultimi tre giorni scontri e violenze hanno fatto almeno 12 morti. I morti dal colpo di stato di luglio sono secondo fonti egiziane non ufficiali circa 1.200.
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La netta affermazione dei "si'" era scontata per il boicottaggio del voto deciso dagli islamisti riuniti nell'"Alleanza contro il colpo di stato". Restano però incerti i numeri dell'affluenza alle urne, il vero metro del successo dei militari e del governo ad interim.
Ieri il giornale governativo al Ahram ha rivelato che l'affluenza è stata solo del 27%, percio' inferiore al 33% strappato dal presidente deposto Mohammed Morsi e dai Fratelli musulmani nella consultazione costituzionale del 2012. L'agenzia di Stato Mena invece sostiene che la partecipazione è stata del 42%.
Mentre all'orizzonte appare la candidatura alla presidenza dell'uomo forte, il generale Abdel Fattah el Sisi capo delle Forze Armate, alcuni analisti rimarcano che i militari, in ogni caso, hanno ottenuto il consenso solo di 20 milioni dei 53 milioni di egiziani aventi diritto al voto.
Un dato questo che potrebbe dare nuova linfa alla protesta dei Fratelli Musulmani, che già annunciano per venerdì prossimo raduni al Cairo e in tutto il Paese per festeggiare la loro "vittoria" e per chiedere la scarcerazione del presidente deposto Morsi.
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