“Il popolo palestinese non dimenticherà mai il suo storico discorso in favore dei nostri diritti. Mandela per noi è stato un amico e un sostenitore, il più importante che abbiano mai avuto”.
Misna - Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, annunciando un giorno di lutto in seguito alla morte dell’uomo-simbolo della lotta all’apartheid.
Presentando le condoglianze dei palestinesi al Sudafrica e ai familiari di Madiba, Abbas ha ordinato che le bandiere nei territori palestinesi fossero tenute a mezz’asta e dichiarato che “il nome di Mandela rimarrà sempre nella memoria della Palestina e del suo popolo”.
“Madiba – ha continuato il presidente palestinese – è stato un’icona della lotta per la libertà e l’emancipazione dall’oppressione e dall’occupazione, a cui molti palestinesi si sono ispirati e continueranno a farlo, nello loro battaglia quotidiana”.
In uno storico discorso pronunciato durante un viaggio nella Striscia di Gaza occupata da Israele nel 1999, Mandela paragono la lotta del popolo palestinese a quella dei sudafricani neri contro il regime di apartheid e ricordò che “i legami tra sudafricani e palestinesi risalivano a “un periodo in cui i rispettivi movimenti venivano considerati come dei ‘paria’ dalla comunità internazionale”.
“Non saremo liberi – disse Mandela il – fino a quando non lo saranno i Palestinesi”. Uno dei primi leader che incontrù quando uscì di prigione nel 1990 fu Yasser Arafat che, in occasione della sua morte nel 2004, Madiba definì “uno dei combattenti della sua generazione, che spese la vita per la causa di un intero popolo”.
Dal carcere anche il leader di al Fatah Marwan Barghouti ha rivolto il suo omaggio all’ex presidente sudafricano. “Dalla mia cella, scrivo per dirle che la nostra libertà sembra possibile perché avete ottenuto la vostra: l’apartheid non ha vinto in Sudafrica e non vincerà in Palestina” ha scritto Barghouti, a sua volta un’icona della resistenza palestinese, condannato a cinque ergastoli e in carcere da undici anni.
Misna - Lo ha detto il presidente dell’Associazione nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, annunciando un giorno di lutto in seguito alla morte dell’uomo-simbolo della lotta all’apartheid.
Presentando le condoglianze dei palestinesi al Sudafrica e ai familiari di Madiba, Abbas ha ordinato che le bandiere nei territori palestinesi fossero tenute a mezz’asta e dichiarato che “il nome di Mandela rimarrà sempre nella memoria della Palestina e del suo popolo”.
“Madiba – ha continuato il presidente palestinese – è stato un’icona della lotta per la libertà e l’emancipazione dall’oppressione e dall’occupazione, a cui molti palestinesi si sono ispirati e continueranno a farlo, nello loro battaglia quotidiana”.
In uno storico discorso pronunciato durante un viaggio nella Striscia di Gaza occupata da Israele nel 1999, Mandela paragono la lotta del popolo palestinese a quella dei sudafricani neri contro il regime di apartheid e ricordò che “i legami tra sudafricani e palestinesi risalivano a “un periodo in cui i rispettivi movimenti venivano considerati come dei ‘paria’ dalla comunità internazionale”.
“Non saremo liberi – disse Mandela il – fino a quando non lo saranno i Palestinesi”. Uno dei primi leader che incontrù quando uscì di prigione nel 1990 fu Yasser Arafat che, in occasione della sua morte nel 2004, Madiba definì “uno dei combattenti della sua generazione, che spese la vita per la causa di un intero popolo”.
Dal carcere anche il leader di al Fatah Marwan Barghouti ha rivolto il suo omaggio all’ex presidente sudafricano. “Dalla mia cella, scrivo per dirle che la nostra libertà sembra possibile perché avete ottenuto la vostra: l’apartheid non ha vinto in Sudafrica e non vincerà in Palestina” ha scritto Barghouti, a sua volta un’icona della resistenza palestinese, condannato a cinque ergastoli e in carcere da undici anni.
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