Il Papa: riscoprire dignità umana in una società efficientista che scarta deboli, nascituri, poveri, malati
Occorre riscoprire il vero significato della libertà e della giustizia, in una società efficientista in cui c’è chi vuole calpestare i diritti dei più deboli: i nascituri, i poveri, i vecchi, i malati. È questo, in sintesi, quanto ha affermato Papa Francesco incontrando una delegazione dell'Istituto Dignitatis Humanae. Il servizio di Sergio Centofanti: ascolta
Radio Vaticana - “L’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio” è dunque possiede “una dignità originaria … insopprimibile, indisponibile a qualsiasi potere o ideologia”. Il Papa parte da questa “verità fondamentale” per sottolineare che “purtroppo nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto; e questa tende a divenire mentalità comune”: “Le vittime di tale cultura sono proprio gli esseri umani più deboli e fragili – i nascituri, i più poveri, i vecchi malati, i disabili gravi… –, che rischiano di essere ‘scartati’, espulsi da un ingranaggio che dev’essere efficiente a tutti i costi. Questo falso modello di uomo e di società attua un ateismo pratico negando di fatto la Parola di Dio che dice: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza” (cfr Gen 1,26)”.
Invece – ha proseguito il Papa - se lasciamo che la Parola di Dio “metta in discussione i nostri modi di pensare e di agire, i criteri, le priorità e le scelte, allora le cose possono cambiare”:
“La forza di questa Parola pone dei limiti a chiunque voglia rendersi egemone prevaricando i diritti e la dignità altrui. Nel medesimo tempo, dona speranza e consolazione a chi non è in grado di difendersi, a chi non dispone di mezzi intellettuali e pratici per affermare il valore della propria sofferenza, dei propri diritti, della propria vita”.
Nella Dottrina sociale della Chiesa – ha sottolineato ancora il Papa - “c’è un frutto particolarmente significativo del lungo cammino del Popolo di Dio nella storia moderna e contemporanea: c’è la difesa della libertà religiosa, della vita in tutte le sue fasi, del diritto al lavoro e al lavoro decente, della famiglia, dell’educazione”. “Sono benvenute”, quindi, tutte le iniziative che “intendono aiutare le persone, le comunità e le istituzioni a riscoprire la portata etica e sociale del principio della dignità umana, radice di libertà e di giustizia:
“A tale scopo è necessaria un’opera di sensibilizzazione e di formazione, affinché i fedeli laici, in qualsiasi condizione, e specialmente quelli che si impegnano in campo politico, sappiano pensare secondo il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa e agire coerentemente, dialogando e collaborando con quanti, con sincerità e onestà intellettuale, condividono, se non la fede, almeno una simile visione di uomo e di società e le sue conseguenze etiche. Non sono pochi i non cristiani e i non credenti convinti che la persona umana debba essere sempre un fine e mai un mezzo”.
Radio Vaticana - “L’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio” è dunque possiede “una dignità originaria … insopprimibile, indisponibile a qualsiasi potere o ideologia”. Il Papa parte da questa “verità fondamentale” per sottolineare che “purtroppo nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto; e questa tende a divenire mentalità comune”: “Le vittime di tale cultura sono proprio gli esseri umani più deboli e fragili – i nascituri, i più poveri, i vecchi malati, i disabili gravi… –, che rischiano di essere ‘scartati’, espulsi da un ingranaggio che dev’essere efficiente a tutti i costi. Questo falso modello di uomo e di società attua un ateismo pratico negando di fatto la Parola di Dio che dice: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza” (cfr Gen 1,26)”.
Invece – ha proseguito il Papa - se lasciamo che la Parola di Dio “metta in discussione i nostri modi di pensare e di agire, i criteri, le priorità e le scelte, allora le cose possono cambiare”:
“La forza di questa Parola pone dei limiti a chiunque voglia rendersi egemone prevaricando i diritti e la dignità altrui. Nel medesimo tempo, dona speranza e consolazione a chi non è in grado di difendersi, a chi non dispone di mezzi intellettuali e pratici per affermare il valore della propria sofferenza, dei propri diritti, della propria vita”.
Nella Dottrina sociale della Chiesa – ha sottolineato ancora il Papa - “c’è un frutto particolarmente significativo del lungo cammino del Popolo di Dio nella storia moderna e contemporanea: c’è la difesa della libertà religiosa, della vita in tutte le sue fasi, del diritto al lavoro e al lavoro decente, della famiglia, dell’educazione”. “Sono benvenute”, quindi, tutte le iniziative che “intendono aiutare le persone, le comunità e le istituzioni a riscoprire la portata etica e sociale del principio della dignità umana, radice di libertà e di giustizia:
“A tale scopo è necessaria un’opera di sensibilizzazione e di formazione, affinché i fedeli laici, in qualsiasi condizione, e specialmente quelli che si impegnano in campo politico, sappiano pensare secondo il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa e agire coerentemente, dialogando e collaborando con quanti, con sincerità e onestà intellettuale, condividono, se non la fede, almeno una simile visione di uomo e di società e le sue conseguenze etiche. Non sono pochi i non cristiani e i non credenti convinti che la persona umana debba essere sempre un fine e mai un mezzo”.
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