Al via la creazione di organi umani con stampanti 3D. E' l'inizio del boom delle bio-stampanti?
New York (WSI) - Il 2014 potrebbe essere un anno rivoluzionario nel campo delle stampanti 3D applicate alla scienza medica. L’azienda di San Diego Organovo ha infatti annunciato che entro la fine del prossimo anno, grazie alla propria tecnologia di ‘bio-printing’, sarà in grado di produrre con successo un fegato umano, utile alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci. Gli esperti di Organovo sostengono di essere in grado oggi di superare le difficoltà legate alla creazione di un sistema vascolare capace di dare sostegno vitale all’organo.
Le ‘bio-stampanti’ sono in grado di utilizzare come inchiostro cellule viventi (staminali e altre materiale organico raccolto nelle biopsie) per produrre tessuti in grado di rappresentare una svolta nel campo della medicina rigenerativa. Grazie a un bio-gel inerte che sostiene il tessuto, vengono prodotti strati di cellule che vanno poi a formare una struttura predefinita e funzionale.
Mike Renard, vice presidente esecutivo di Organovo, ha precisato comunque che il fegato non sarà adatto ad essere utilizzato per trapianti negli esseri umani, ma sarà efficace per la ricerca scientifica.
I piani di Organovo rappresentano un’ottima occasione per catturare nuovi investitori. La bio-stampante potrebbe infatti essere venduta alle case farmaceutiche per ridurre i costi dei test sui farmaci. In media, secondo una ricerca di Deloitte e Thomson Reuters, nel 2013 lo sviluppo di un nuovo farmaco è costato 1,3 miliardi di dollari, l’equivalente di 950 milioni di euro.
La società, inoltre, ha un disperato bisogno di ottenere un prodotto sul mercato. In questo momento, infatti, non genera alcun reddito, secondo i documenti depositati presso la SEC; ma se questo progetto dovesse funzionare come pubblicizzato, i benifici sarebbero notevoli per il gruppo, i suoi investitori e, potenzialmente, per tutti gli esseri umani.
New York (WSI) - Il 2014 potrebbe essere un anno rivoluzionario nel campo delle stampanti 3D applicate alla scienza medica. L’azienda di San Diego Organovo ha infatti annunciato che entro la fine del prossimo anno, grazie alla propria tecnologia di ‘bio-printing’, sarà in grado di produrre con successo un fegato umano, utile alla ricerca e allo sviluppo di nuovi farmaci. Gli esperti di Organovo sostengono di essere in grado oggi di superare le difficoltà legate alla creazione di un sistema vascolare capace di dare sostegno vitale all’organo.
Le ‘bio-stampanti’ sono in grado di utilizzare come inchiostro cellule viventi (staminali e altre materiale organico raccolto nelle biopsie) per produrre tessuti in grado di rappresentare una svolta nel campo della medicina rigenerativa. Grazie a un bio-gel inerte che sostiene il tessuto, vengono prodotti strati di cellule che vanno poi a formare una struttura predefinita e funzionale.
Mike Renard, vice presidente esecutivo di Organovo, ha precisato comunque che il fegato non sarà adatto ad essere utilizzato per trapianti negli esseri umani, ma sarà efficace per la ricerca scientifica.
I piani di Organovo rappresentano un’ottima occasione per catturare nuovi investitori. La bio-stampante potrebbe infatti essere venduta alle case farmaceutiche per ridurre i costi dei test sui farmaci. In media, secondo una ricerca di Deloitte e Thomson Reuters, nel 2013 lo sviluppo di un nuovo farmaco è costato 1,3 miliardi di dollari, l’equivalente di 950 milioni di euro.
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