martedì, ottobre 01, 2013
I fatti degli ultimi giorni mostrano chiaramente che siamo nelle mani di gente senza alcuna vergogna

di Simona Santullo

Quanto accaduto nel teatrino della politica in questi ultimi giorni mostra chiaramente a tutti noi che c’è stata e continua ad esserci una totale mancanza di rispetto per i cittadini di questo Paese e per le sue istituzioni. Conferma che in questo Paese pochi sono gli uomini che davvero sono capaci di fare politica e di amministrare la cosa pubblica, così come pochi sono gli ideali politici, di Stato, di Patria, di Nazione, e che invece sono davvero tanti quelli che della politica hanno fatto un mestiere a tempo indeterminato.

Cinque mesi di “larghe intese” trascorsi tra alti e bassi, nate sotto i colpi di pistola di Luigi Preiti, disoccupato, che per disperazione e protesta davanti a Palazzo Chigi decise di sparare ferendo due carabinieri, nonostante volesse colpire personaggi politici. Mesi passati attraverso infinite querelle su ogni cosa, sul decreto del Fare, sui Saggi nominati per agevolare le riforme, sul tira e molla di Imu e Iva, con l’ombra costante della minaccia di Silvio Berlusconi. Finché, in un tranquillo weekend di fine settembre, Berlusconi ha chiesto ai suoi ministri di dimettersi, addossando le colpe al Pd per la mancata approvazione del decreto per evitare l’aumento dell’Iva.

Ma cerchiamo di esser seri! La questione centrale che ha mosso i ministri del Pdl è la decadenza da senatore del Cavaliere e di tutti i suoi interessi personali, e questo lo sanno anche i muri ormai. Una crisi in serbo da settimane, che si apre con l’ultima eclatante azione politica che Berlusconi e i suoi potevano compiere prima che la sentenza diventi operativa. Un gesto gravissimo e senza precedenti nella storia della Repubblica, effettuato dai componenti del Pdl per dimostrare solidarietà al loro leader indiscusso e per costringere il Presidente della Repubblica a sciogliere le Camere, in modo da andare alle urne a novembre e far giocare in prima persona a Silvio Berlusconi la prossima campagna elettorale. Letta e Alfano questo lo sapevano fin dall’inizio, così come sapevano che l’esecutivo avrebbe avuto una vita breve e che tutto serviva a Berlusconi per la sua campagna elettorale, abolizione dell’Imu compresa.

Da questa classe politica ci si sarebbe aspettati un atteggiamento di umiltà imposto da elezioni senza vincitori e dalla loro incapacità prima di formare un governo e poi di eleggere un nuovo Presidente della Repubblica; umiltà che dovevano al popolo italiano, e invece ancora una volta hanno fatto prevalere interessi politici personali a scapito della collettività. Il Pdl a questo punto non ci fa certo una gran figura, dato che non viene visto più come un partito ma come una rigida monarchia di impronta feudale, un grosso calderone di lusingatori e adulatrici consapevoli di non poter sopravvivere se esce di scena l’uomo che li tiene sotto il suo dorato scettro. È vero, il gruppo fa la forza, e il Pdl è un bel gruppo, unito, compatto, sempre pronto a difendere il proprio leader: quasi ammirevole la grande lealtà dimostrata sempre al suo fianco, sempre ai suoi ordini, sempre pronti ad obbedire fedelmente, davvero un bel gioco di squadra, che però ora sta venendo a nausea perché sta portando a scatafascio l’Italia.

Si dice che il Cavaliere ieri sera abbia promesso ad Angelino Alfano il ruolo di “coordinatore unico” della nuova Forza Italia, così come a Casini e a Fini, tutte le volte che hanno osato alzare la voce, prometteva che presto si sarebbe fatto da parte e che avrebbero comandato loro… Ad Alfano spetta la decisione finale, ma pare stia già valutando la possibilità di formare un nuovo gruppo “alfaniano” per iniziare l’operazione già ribattezzata “salva larghe intese”. Staremo a vedere, ma per ora questo è il Paese con una classe politica che innalza barriere sempre più alte verso i cittadini, lontana anni luce dalla realtà quotidiana comune che chiede rigore, rispetto e buonsenso. La politica e le istituzioni non possono ignorare i cittadini, cui invece devono rendere conto. Basta con logiche private e autoreferenziali, l’Italia e gli italiani rivogliono e hanno diritto di riavere la dignità e rispetto. Prima di pensare a riformare la Costituzione o l’intero Paese, forse dovremmo pensare bene di riformare i partiti politici per renderli adeguati a governare un Paese che, così com’è ora, non ha certo futuro.

E intanto da più parti si fa appello al buonsenso di Alfano e di altri tre ministri; beh, il buonsenso è la capacità di saper riconoscere cosa è giusto e cosa è sbagliato al di là della propria persona o del proprio gruppo di appartenenza: ci riusciranno questa volta per il bene degli italiani?


È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

la tua analisi non va:difetta d'imparzialità ed omette la res della controparte offrendo al lettore una visione della realta politica italiana attuale non obiettiva ma distorta.Se il PD,peraltro non compatto ma diviso in più correnti in lotta fra loro,fosse stato investito dalla marea di odio ,vendetta , invidia,oltraggi,calunnie falsità di vero stampo mafioso sarebbe di già sotto la cenere. Troppo comodo addossare fallimenti, incapacità politica, pochezza di moralità e dignità, disamore o disinteresse per i cittadini italiani su di un bersaglio di colore opposto,scudo idoneo per coprire le malefatte e le iniquità.Sono stufo di questa disonesta pantomima, davvero tu credi che una buona parte di italiani sia così stolta da crederci?Io.cittadino italiano onesto sono indignato e penso solo ad andare avanti tentando di sopravvivere

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