Il raddrizzamento della nave ‘Costa Concordia’ ha fatto il giro del mondo e Letta parla di “orgoglio italiano”. Berlusconi intanto “salva” il governo nel video-messaggino dedicato ai magistrati. E sulla via di Damasco la guerra sembra più lontana...
Settembre porta un tempo mite, piacevole, da stiracchiarsi le membra e mettere il cervello a riposo. Siamo riusciti a tirare su la nave Concordia tra le lodi dei media stranieri: “Operazione senza precedenti” per il tedesco Der Spiegel. E se lo dicono i tedeschi, mostri di efficienza, magari è vero che siamo stati bravi. Dimentichiamo per un attimo che prima eravamo stati “bravissimi” nell’affondarla, la nave…
Il governo intanto, sotto la clava berlusconiana, sembra più sereno e appena fuori dalla tempesta. Dal suo eremo di Arcore il leader maximo di un pensiero medium rilancia l’anatema anti-magistratura, ma “risparmia” il governo, almeno per ora. E il senatore Schifani, ex presidente del senato della Repubblica, cambia rotta ma dispiega nuove vele: stavolta dice che il governo terrà, purché si mantengano gli impegni presi in economia. Schifani appare come un capitano di nave coraggioso che lancia un allarme da terra permanente e spera così d’imbroccare un vento salvifico per tutti quelli che navigano…
Tanto per rimanere in concordia con i compagni di governo, e con i cittadini, questi del Pdl si fanno sentire, eccome: si contendono interviste per avvisare che se affonda Berlusconi per il Paese saranno guai seri. La “spina” da staccare è nelle loro mani, quindi occhio, navigazione a vista…
Quelli del Pd, invece, la concordia c’è l’hanno nella stiva: Renziani, Bersaniani, Lettiani e altre voci si affollano sul ponte di comando per decidere chi deve condurli a fare una gran scorpacciata di voti, perché alla fine, credono, rimarranno solo loro, visto che il Pdl è Berlusconi e Berlusconi non è immortale (almeno pare).
E sulle discussioni su regole, congressi e sul da farsi o non farsi, concordemente si arenano in una tempesta perfetta dove Grillo, per quanto fiaccato, li aspetta in porto. D’altronde il comico genovese non è l’unico che s’intenda di nautica e sia capace di attraversare a nuoto lo stretto di Messina?
La guerra siriana pare, evviva, più lontana: Assad può intanto continuare con i suoi crimini attraverso armi comuni e non comuni, grazie alla compiacenza altrui (in primis russa) e all’inefficienza conclamata di tutte le organizzazioni internazionali che dovrebbero tutelarci da questi massacri.
“Bomba o non bomba”, bisogna andare con la mente e con le opere oltre Roma: ma prima fermiamoci a godere di questo settembre, con le parole e la figura di Papa Francesco, questo sì un miracolo di concordia…
di Danilo Stefani
Settembre porta un tempo mite, piacevole, da stiracchiarsi le membra e mettere il cervello a riposo. Siamo riusciti a tirare su la nave Concordia tra le lodi dei media stranieri: “Operazione senza precedenti” per il tedesco Der Spiegel. E se lo dicono i tedeschi, mostri di efficienza, magari è vero che siamo stati bravi. Dimentichiamo per un attimo che prima eravamo stati “bravissimi” nell’affondarla, la nave…
Il governo intanto, sotto la clava berlusconiana, sembra più sereno e appena fuori dalla tempesta. Dal suo eremo di Arcore il leader maximo di un pensiero medium rilancia l’anatema anti-magistratura, ma “risparmia” il governo, almeno per ora. E il senatore Schifani, ex presidente del senato della Repubblica, cambia rotta ma dispiega nuove vele: stavolta dice che il governo terrà, purché si mantengano gli impegni presi in economia. Schifani appare come un capitano di nave coraggioso che lancia un allarme da terra permanente e spera così d’imbroccare un vento salvifico per tutti quelli che navigano…
Tanto per rimanere in concordia con i compagni di governo, e con i cittadini, questi del Pdl si fanno sentire, eccome: si contendono interviste per avvisare che se affonda Berlusconi per il Paese saranno guai seri. La “spina” da staccare è nelle loro mani, quindi occhio, navigazione a vista…
Quelli del Pd, invece, la concordia c’è l’hanno nella stiva: Renziani, Bersaniani, Lettiani e altre voci si affollano sul ponte di comando per decidere chi deve condurli a fare una gran scorpacciata di voti, perché alla fine, credono, rimarranno solo loro, visto che il Pdl è Berlusconi e Berlusconi non è immortale (almeno pare).
E sulle discussioni su regole, congressi e sul da farsi o non farsi, concordemente si arenano in una tempesta perfetta dove Grillo, per quanto fiaccato, li aspetta in porto. D’altronde il comico genovese non è l’unico che s’intenda di nautica e sia capace di attraversare a nuoto lo stretto di Messina?
La guerra siriana pare, evviva, più lontana: Assad può intanto continuare con i suoi crimini attraverso armi comuni e non comuni, grazie alla compiacenza altrui (in primis russa) e all’inefficienza conclamata di tutte le organizzazioni internazionali che dovrebbero tutelarci da questi massacri.
“Bomba o non bomba”, bisogna andare con la mente e con le opere oltre Roma: ma prima fermiamoci a godere di questo settembre, con le parole e la figura di Papa Francesco, questo sì un miracolo di concordia…
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È presente 1 commento
Papa Francesco è davvero un miracolo , le sue parole ci confortano e speriamo che entrino anche nel cuore di chi semina odio e vendetta.
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