sabato, settembre 14, 2013
Il “ritorno” del movimento artistico per la valorizzazione dell’artigianato

di Mohamed Ambrosini

Art & Craft è stato nel XIX secolo un movimento artistico per la riforma delle arti applicate, una reazione colta di artisti contro l’industrializzazione. Nasce ufficialmente in Europa nel 1884 con l’intento di dare più valore all’artigianato rispetto alla sovrastante forza della produzione industriale e per contrastare il declassamento del gusto che essa ha prodotto nella seconda metà dell’ottocento. Il movimento è collegato al gusto neo-gotico e alla corrente preraffaellita e le radici del suo pensiero si sviluppano dalle considerazioni di Augustus Pugin sull’enfatizzazione dello stile gotico come unico stile contenente i principi della cristianità, e quindi della purezza e dell’onesta.

John Ruskin, seguace di Pugin, credeva che questo stile dovesse essere improntato sulle orme del lavoro medievale, caratterizzato dalla semplicità e non dalla freddezza e dalla meccanicità del lavoro industriale. Il Medioevo è visto in modo positivo proprio perché modello di una società più coesa, per cui in Art & Craft abbondano i gusti medievali, come l’uso di smalti e incastonati di pietre dure e preziose. Il movimento ebbe inoltre notevole influenza nei campi dell’arte applicata, soprattutto nell’architettura, sulla formazione e la diffusione dell’Art Nouveau. Nel primo decennio del XX secolo, nell’epoca di Edoardo V, il movimento inizia il suo declino, però non si spegnerà del tutto bensì assumerà nuove forme e significati.

Nicola Di Roma, Gabriele Garavagna e Manrica Rotili sono oggi gli autori di “Art & Craft”, un format pubblicato sul web che mostra esibizioni di band internazionali ambientate nelle botteghe della capitale: “E’ il racconto per immagini di un pezzo d’Italia che tende a scomparire”, affermano i ragazzi del progetto. Iniziativa originale e mai fatta in precedenza, è il primo esperimento di web format musicale, un’agenda formata da caratteri precisi e con una sua scadenza temporale. “L’idea di rappresentare, attraverso l’arte, un’Italia in estinzione è la cosa che ha interessato tutti” racconta uno dei giovani. Fondendo le loro passioni per la documentaristica a quella per la musica, i tre ragazzi hanno girato dei videoclip che, nel dar valore e celebrare i mestieri, presentano uno spaccato del Paese.

Per esempio in una delle loro clip, “Puntata Zero”, il protagonista è Graziano, un falegname mestiere che opera dal 1946 in via dei Volsci, nel quartiere San Lorenzo a Roma, che ricorda i pomeriggi da bambino in cui andava dal padre per imparare a scartavetrare e poi correva a scuola. Così iniziò la sua passione per il mestiere, durato fino ad oggi, anche se ora sono arrivati i grandi supermercati per il mobile: “Una volta realizzavamo camere da letto - racconta Graziano - Oggi ci siamo ridotti a riparazioni, perché la gente va da Ikea”.
Nella bottega di Graziano si trovano fotografie in bianco e nero appese sulle pareti, istantanee di ragazzi che imbracciano chitarre, simbolo del forte legame che l’artigiano ha con la musica. Ed è proprio la musica, per "Art & Craft", il ponte che ricongiunge il passato al presente. "Due volte a settimana vengono a trovarmi amici cantanti e suonatori - rivela - Cantiamo, suoniamo, mangiamo e beviamo. Sono questi i piaceri della vita".
E mentre Graziano canticchia "Bella quanno te fece tua mamma", i Vadoinmessico accordano gli strumenti. La band ha pubblicato il suo primo album questa primavera: "Archaeology of The Future"; in Italia è abbastanza conosciuta tra i gruppi folk-rock. "Non volevamo gruppi mainstream, il rischio era che una delle due parti potesse sovrapporsi all'altra - precisa Gabriele - L'idea è lo scambio: da un lato promuovere l'artista attraverso le clip e dall'altro parlare dell'Italia sfruttando l'appeal di band internazionali". Gli artisti riutilizzano, durante il live, spazi e strumenti delle botteghe. I laboratori di Graziano rivivono così una seconda vita. "Il batterista ha trovato le sue percussioni tra gli utensili della falegnameria - racconta Gabriele - Ciascuno si è ricavato un posto tra gli arnesi e i mobili".

"Art &Craft" fa parte di "On the Road Again Pictures": "È una label video che ha come comune denominatore la musica", osserva Gabriele. La filosofia del progetto è itinerante, ecco perché "Art & Craft" dovrebbe "trasferirsi" in altre regioni italiane: "Il secondo video è stato realizzato in un barbiere del Pigneto con un trio blues, i Dead Shrimp, ma lo scopo è girare l'Italia alla ricerca di storie e persone. Per migliorare il progetto però abbiamo bisogno di finanziamenti".

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