In Italia appare incerta la sorte del governo Letta. Dopo la condanna definitiva per frode fiscale, Silvio Berlusconi prospetta la via di nuove elezioni se non ci sarà una riforma della giustizia. Ma per il Pd la riforma indicata dal Pdl è improponibile. Far cadere il governo - ha detto il premier Enrico Letta - è un delitto. L’ex presidente del Senato Renato Schifani, assicurando che non c'è "nessun avventurismo", sottolinea che la forte indignazione non sfocerà in rabbia. Per il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, il Paese rischia di precipitare nel baratro se non verranno trovate soluzioni adeguate.
Radio Vaticana - “O la politica – ha detto Bondi - è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano, oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti”. Ma quali sono i rischi, soprattutto in ambito economico, in caso di caduta del governo Letta? Risponde l’economista Alberto Quadrio Curzio: “I rischi sarebbero molto gravi e molto pesanti, perché la crisi economica italiana non è certamente superata: la valutazione dei titoli di Stato del nostro Paese continua ad essere traballante e quindi gli spread potrebbero allargarsi a dismisura ed infine perché il contesto politico internazionale giudicherebbe che l’instabilità dell’Italia è davvero un’entità patologica. Bisogna anteporre certamente gli interessi del Paese a quelli dei partiti. Teniamo conto che il tasso di disoccupazione nel nostro Paese ha raggiunto più del 12 %; che la disoccupazione giovanile è quasi al 40%; che la crescita è negativa; che le imprese stanno chiudendo. Chiunque abbia a cuore il bene comune, non può pensare ad una crisi di governo che sarebbe certamente contro gli interessi del popolo italiano”.
I parlamentari e i ministri del Pdl – ha detto Renato Schifani – sono pronti a dimettersi se non sarà accolta, dal presidente Napolitano, la richiesta di grazia. Per il segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, il Pdl vuol far ricadere sul Pd la responsabilità della rottura del patto di governo. Il Pd – ha detto Epifani - è pronto a tutto. E’ inaccettabile – ha aggiunto - la riforma della giustizia proposta dal Pdl. La fase politica è dunque delicata. Lo snodo cruciale è stabilire le priorità per il bene del Paese. Ancora l’economista Quadrio Curzio: “Credo che il popolo italiano possa avere un riferimento specifico su ciò che è necessario e su ciò che non è necessario nel presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che è un fedele interprete della Costituzione e della democrazia italiana”.
Il Pdl ha infine reso noto che domani scenderà in piazza a Roma in difesa del suo leader, Silvio Berlusconi, e per chiedere la riforma della giustizia.
Radio Vaticana - “O la politica – ha detto Bondi - è capace di trovare delle soluzioni capaci di ripristinare un normale equilibrio fra i poteri dello Stato e nello stesso tempo rendere possibile l'agibilità politica del leader del maggior partito italiano, oppure l'Italia rischia davvero una forma di guerra civile dagli esiti imprevedibili per tutti”. Ma quali sono i rischi, soprattutto in ambito economico, in caso di caduta del governo Letta? Risponde l’economista Alberto Quadrio Curzio: “I rischi sarebbero molto gravi e molto pesanti, perché la crisi economica italiana non è certamente superata: la valutazione dei titoli di Stato del nostro Paese continua ad essere traballante e quindi gli spread potrebbero allargarsi a dismisura ed infine perché il contesto politico internazionale giudicherebbe che l’instabilità dell’Italia è davvero un’entità patologica. Bisogna anteporre certamente gli interessi del Paese a quelli dei partiti. Teniamo conto che il tasso di disoccupazione nel nostro Paese ha raggiunto più del 12 %; che la disoccupazione giovanile è quasi al 40%; che la crescita è negativa; che le imprese stanno chiudendo. Chiunque abbia a cuore il bene comune, non può pensare ad una crisi di governo che sarebbe certamente contro gli interessi del popolo italiano”.
I parlamentari e i ministri del Pdl – ha detto Renato Schifani – sono pronti a dimettersi se non sarà accolta, dal presidente Napolitano, la richiesta di grazia. Per il segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, il Pdl vuol far ricadere sul Pd la responsabilità della rottura del patto di governo. Il Pd – ha detto Epifani - è pronto a tutto. E’ inaccettabile – ha aggiunto - la riforma della giustizia proposta dal Pdl. La fase politica è dunque delicata. Lo snodo cruciale è stabilire le priorità per il bene del Paese. Ancora l’economista Quadrio Curzio: “Credo che il popolo italiano possa avere un riferimento specifico su ciò che è necessario e su ciò che non è necessario nel presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che è un fedele interprete della Costituzione e della democrazia italiana”.
Il Pdl ha infine reso noto che domani scenderà in piazza a Roma in difesa del suo leader, Silvio Berlusconi, e per chiedere la riforma della giustizia.
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l'italia non e il berlusca, avanti con il govern
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