Falde acquifere e pozzi, sistemi di irrigazione e bacini per la raccolta d’acqua piovana, ma anche e soprattutto la cooperazione tra gli Stati: sono queste, secondo uno studio pubblicato in settimana, le risorse sulle quali puntare per garantire le forniture idriche necessarie ai contadini della regione del fiume Volta
Misna - Nel rapporto, realizzato dai ricercatori dell’International Water Management Institute (Iwmi), si parte dal presupposto che nei prossimi decenni crescita demografica e mutamenti climatici renderanno l’acqua un bene ancora più prezioso. Le proposte suggerite sono varie. Anzitutto si sottolinea l’importanza delle falde acquifere sotterranee, non soggette a evaporazione e raggiungibili dai contadini attraverso i pozzi. Utili possono rivelarsi sistemi di raccolta “innovativi”, come bacini installati sui tetti o piccoli stagni. A fronte di regimi di precipitazioni che i cambiamenti climatici rendono sempre meno prevedibili, poi, i ricercatori suggeriscono di ridurre la dipendenza dai cicli delle piogge attraverso sistemi di irrigazione.
Un ultimo aspetto riguarda la cooperazione tra Benin, Burkina Faso, Mali, Togo, Ghana e Costa d’Avorio, i paesi rivieraschi membri dell’Autorità del bacino del Volta. “Finora – si sottolinea nello studio – questo organismo non ha potuto far molto anche perché ha poco potere”. La costruzione di dighe o comunque la realizzazione di progetti che abbiano un impatto sul flusso delle acque, sottolineano i ricercatori, devono essere frutto di negoziati e studi di fattibilità che guardino anche al medio e lungo periodo.
L’International Water Management Institute è un centro di ricerca con sede nello Sri Lanka e uffici in diversi continenti, parte di una rete sostenuta da 60 governi, fondazioni e organizzazioni regionali.
Misna - Nel rapporto, realizzato dai ricercatori dell’International Water Management Institute (Iwmi), si parte dal presupposto che nei prossimi decenni crescita demografica e mutamenti climatici renderanno l’acqua un bene ancora più prezioso. Le proposte suggerite sono varie. Anzitutto si sottolinea l’importanza delle falde acquifere sotterranee, non soggette a evaporazione e raggiungibili dai contadini attraverso i pozzi. Utili possono rivelarsi sistemi di raccolta “innovativi”, come bacini installati sui tetti o piccoli stagni. A fronte di regimi di precipitazioni che i cambiamenti climatici rendono sempre meno prevedibili, poi, i ricercatori suggeriscono di ridurre la dipendenza dai cicli delle piogge attraverso sistemi di irrigazione.
Un ultimo aspetto riguarda la cooperazione tra Benin, Burkina Faso, Mali, Togo, Ghana e Costa d’Avorio, i paesi rivieraschi membri dell’Autorità del bacino del Volta. “Finora – si sottolinea nello studio – questo organismo non ha potuto far molto anche perché ha poco potere”. La costruzione di dighe o comunque la realizzazione di progetti che abbiano un impatto sul flusso delle acque, sottolineano i ricercatori, devono essere frutto di negoziati e studi di fattibilità che guardino anche al medio e lungo periodo.
L’International Water Management Institute è un centro di ricerca con sede nello Sri Lanka e uffici in diversi continenti, parte di una rete sostenuta da 60 governi, fondazioni e organizzazioni regionali.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.