domenica, giugno 09, 2013
Viaggio nel microcosmo dell’universo criminale dove tutto è reale e non c’è spazio per sterili commenti

di Paola Bisconti

Le vacanze sono ormai alle porte e, nonostante la crisi, c’è chi imperterrito non rinuncia a viaggiare. Gli spot pubblicitari che propongono mete paradisiache, villaggi incantevoli, paesaggi mozzafiato contribuiscono a incoraggiare i più indecisi, ma esiste anche una consistente porzione di turisti coraggiosi e determinati che questa estate parteciperà al “Napoli illegal tour”, una visita guidata e gratuita nei luoghi cult dell’inciviltà generalizzata. Per partecipare è sufficiente prenotare tramite mail all’indirizzo di posta elettronica dell’associazione “No Comment” che da gennaio del 1999 ha accompagnato ben 3000 visitatori in alcune zone della città campana (per esempio O’ Buvero e A’ Duchessa). Muniti di mappa e istruzioni per il tour, i turisti hanno circolato nei quartieri dove la malavita è la normalità e “paccottari” e prostitute sono i personaggi che animano strade e vie di un’Italia abbandonata a sé stessa, in luoghi ignorati dalle istituzioni ma che grazie al progetto di ricerca socio-ambientale dei volontari dell’organizzazione no profit sono diventati oggetto di studio del fenomeno della malavita.

Sull’iniziativa non sono mancate le polemiche: c’è chi l’ha descritta come l’esaltazione di un finto folklore, chi invece l’ha definita scandalosa perché ha trasformato quelle zone in un “lunapark criminale” dove il turista può assistere allo spaccio di droga oppure a uno scippo. Il responsabile dell’associazione, noto con il soprannome di Tony Laruspa, sostiene però che il fine dell’idea è esclusivamente quello di far conoscere la gravità dei problemi in questi posti dimenticati. Spesso sono stati invitati ministri e vari esponenti politici perché possano rendersi conto del bisogno impellente di monitorare e aiutare costantemente le zone interessate. Alcune battaglie sono state vinte con successo, come quando sono stati rimossi i corpi di animali in putrefazione accantonati negli angoli della città o quando è stata pulita la fontana del Forniello, gioiello architettonico del 1573, gremita di sacchi di immondizia.

L’alto numero di turisti accorsi all’Illegal Tour coincide con l’incremento dei “travellers of the reality”, ossia coloro che intendono andare oltre gli stereotipi che i media propinano e cogliere aspetti che diversamente sarebbe difficile notare. Dal 2006, inoltre, l’associazione No Comment affianca al tour un corso di fotografia on the road rivolto ai giovani affinchè apprendano le principali tecniche dell’arte fotografica ma soprattutto contribuiscano alla conservazione della memoria storica dei quartieri di questa Italia dimenticata.

È presente 1 commento

Informazione Solidale ha detto...

L'iniziativa è partita a settembre 2012 come provocazione contro la cultura dell'arroganza e della prevaricazione. Assolutamente non facciamo da guide turistiche, gli unici che accompagnano sui luoghi del malaffare sono le ragazze e i ragazzi che seguono il corso, gratuito, di fotografia sociale. Il nostro è un tentativo per sensibilizzare le Istituzioni a riprendersi e ridare all'uso comune il territorio urbano che a Napoli è. In comodato d'uso della malavita, ciao, Patty Bussola, associazione No Comment

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