Roni fa l’aiuto-meccanico perché “a casa non avevamo nulla da mangiare”. La povertà è la ragione principale per cui 7,4 milioni di bambini sono costretti a lavorare. L’80% ha impieghi domestici; di questi il 17% subisce abusi e torture.
Dhaka (AsiaNews) - Roni Roy ha 12 anni e lavora come aiuto-meccanico a Dhaka. Insieme ai suoi genitori e ai suoi tre fratelli si è trasferito un anno fa nella capitale, perché dove vivevano (distretto di Ronjpur, nord del Bangladesh) non c'era lavoro. "A casa non avevamo nulla da mangiare - racconta ad AsiaNews - perché siamo molto poveri. Così ho iniziato a lavorare". Come Roni, circa 7,4 milioni di bambini nel Paese sono costretti a lavorare per via della fame e della povertà, le cause principali del lavoro minorile secondo il Bangladesh Child Right Forum. Un fenomeno ancora lontano dall'essere estirpato, che ieri è stato ricordato nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile.
Questi bambini hanno tra i 5 e i 10 anni, e spesso lavorano fino a 16 ore al giorno. La maggior parte di loro - l'80% - è impiegata in attività domestiche: di questi il 17% subisce abusi o torture da parte dei propri datori. È il caso di Fatama Begun, 14 anni, che per la famiglia dove lavora cucina, pulisce casa, lava i panni e accompagna i figli a scuola, per portare loro gli zaini. "Mia mamma è morta quando avevo 5 anni - racconta - e mio padre si è risposato. Io sono stata abbandonata e sono venuta in città per poter sopravvivere". Ha trovato lavoro, ma i suoi datori abusano di lei quasi ogni giorno. "Non posso andarmene - aggiunge - perché ho bisogno di mangiare".
Il governo del Bangladesh ha promesso di eliminare il lavoro minorile entro il 2015, ma i dati dimostrano che si tratta di un obiettivo ancora irraggiungibile. Lo scorso anno la United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (Unesco) ha stimato che 8 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola e 44 milioni di persone sono analfabete. Il Bangladesh ha una popolazione di 163,6 milioni di persone.
Per fermare questo fenomeno dal 2011 la Caritas è impegnata nel progetto Aloghar ( Casa di luce), il cui obiettivo è aumentare le possibilità di studio dei bambini più svantaggiati e moltiplicare i corsi di alfabetizzazione minima, per renderli più autonomi e integrati nella società.
Dhaka (AsiaNews) - Roni Roy ha 12 anni e lavora come aiuto-meccanico a Dhaka. Insieme ai suoi genitori e ai suoi tre fratelli si è trasferito un anno fa nella capitale, perché dove vivevano (distretto di Ronjpur, nord del Bangladesh) non c'era lavoro. "A casa non avevamo nulla da mangiare - racconta ad AsiaNews - perché siamo molto poveri. Così ho iniziato a lavorare". Come Roni, circa 7,4 milioni di bambini nel Paese sono costretti a lavorare per via della fame e della povertà, le cause principali del lavoro minorile secondo il Bangladesh Child Right Forum. Un fenomeno ancora lontano dall'essere estirpato, che ieri è stato ricordato nella Giornata mondiale contro il lavoro minorile.
Questi bambini hanno tra i 5 e i 10 anni, e spesso lavorano fino a 16 ore al giorno. La maggior parte di loro - l'80% - è impiegata in attività domestiche: di questi il 17% subisce abusi o torture da parte dei propri datori. È il caso di Fatama Begun, 14 anni, che per la famiglia dove lavora cucina, pulisce casa, lava i panni e accompagna i figli a scuola, per portare loro gli zaini. "Mia mamma è morta quando avevo 5 anni - racconta - e mio padre si è risposato. Io sono stata abbandonata e sono venuta in città per poter sopravvivere". Ha trovato lavoro, ma i suoi datori abusano di lei quasi ogni giorno. "Non posso andarmene - aggiunge - perché ho bisogno di mangiare".
Il governo del Bangladesh ha promesso di eliminare il lavoro minorile entro il 2015, ma i dati dimostrano che si tratta di un obiettivo ancora irraggiungibile. Lo scorso anno la United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (Unesco) ha stimato che 8 milioni di studenti hanno abbandonato la scuola e 44 milioni di persone sono analfabete. Il Bangladesh ha una popolazione di 163,6 milioni di persone.
Per fermare questo fenomeno dal 2011 la Caritas è impegnata nel progetto Aloghar ( Casa di luce), il cui obiettivo è aumentare le possibilità di studio dei bambini più svantaggiati e moltiplicare i corsi di alfabetizzazione minima, per renderli più autonomi e integrati nella società.
di Sumon Corraya
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.