Acclamato a gran voce dai fans durante il concerto di ieri, ha ricordato anche il nonno campano
Giovedì sera a Napoli si è tenuta la prima delle quattro date italiane del celebratissimo Bruce Springsteen. La città campana, ha detto The Boss, è un chiaro richiamo alle sue radici: "E' bello essere al Sud Italia, io sono del Sud Italia, è bello essere a casa" e così sono esplose le grida dei 20.000 spettatori. Chi era al concerto le ha viste tutte: dai fans sul palco a cantare con Springsteen alle cover fuori programma (Bruce ha cantato “O sole mio” in ricordo del nonno campano). Non c'è che dire, Bruce Springsteen è un animale da palcoscenico con pochi eguali, e di sicuro non alla sua età: i 64 anni non gli anno impedito di tuffarsi nel pubblico o di saltare lungo tutto il palco per quasi tre ore. Anche questa volta era accompagnato dalla sua E-street Band al completo, che non si è fermata nemmeno quando, a metà concerto, un terribile acquazzone si è schiantato sul palco e sulla folla; anzi, Springsteen ha spinto ancora di più sull'acceleratore delle emozioni, regalando una cover di “Who'll stop the rain” dei Creedence Clearwater Revival. Alle 23, dopo quasi due ore e mezzo di concerto, ha eseguito senza sosta i suoi brani più celebri tra cui, ovviamente, “Born in the Usa”; poco prima si era quasi commosso ricordando il ristorante di cui suo nonno era proprietario a Vico Equense, ma non per questo ha tralasciato di ricordare a gran voce la sua America, che spesso denuncia attraverso le sue canzoni arrabbiate, ma che per sempre sentirà “sua”.
A fine concerto la band lo ha lasciato solo sul palcoscenico dove ha intonato “Thunder Road” dicendo: “Ancora una per la mia Napoli”. Quel pezzo fu la chiusura anche del concerto che nel '97 tenne sempre a Napoli, e così è stato un po' come chiudere un cerchio. Adesso Bruce si dirige verso il lago di Como per un po' di riposo, poi sarà la volta della Germania per due date, ed infine farà rientro in Italia dove lo attendono Padova, Milano e Roma.
Giovedì sera a Napoli si è tenuta la prima delle quattro date italiane del celebratissimo Bruce Springsteen. La città campana, ha detto The Boss, è un chiaro richiamo alle sue radici: "E' bello essere al Sud Italia, io sono del Sud Italia, è bello essere a casa" e così sono esplose le grida dei 20.000 spettatori. Chi era al concerto le ha viste tutte: dai fans sul palco a cantare con Springsteen alle cover fuori programma (Bruce ha cantato “O sole mio” in ricordo del nonno campano). Non c'è che dire, Bruce Springsteen è un animale da palcoscenico con pochi eguali, e di sicuro non alla sua età: i 64 anni non gli anno impedito di tuffarsi nel pubblico o di saltare lungo tutto il palco per quasi tre ore. Anche questa volta era accompagnato dalla sua E-street Band al completo, che non si è fermata nemmeno quando, a metà concerto, un terribile acquazzone si è schiantato sul palco e sulla folla; anzi, Springsteen ha spinto ancora di più sull'acceleratore delle emozioni, regalando una cover di “Who'll stop the rain” dei Creedence Clearwater Revival. Alle 23, dopo quasi due ore e mezzo di concerto, ha eseguito senza sosta i suoi brani più celebri tra cui, ovviamente, “Born in the Usa”; poco prima si era quasi commosso ricordando il ristorante di cui suo nonno era proprietario a Vico Equense, ma non per questo ha tralasciato di ricordare a gran voce la sua America, che spesso denuncia attraverso le sue canzoni arrabbiate, ma che per sempre sentirà “sua”.
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