giovedì, maggio 09, 2013
Tra due settimane i motivi della decisione. Ghedini conta che il verdetto “si possa ancora giocare” davanti alla Cassazione.

Dopo circa sei ore di camera di consiglio sono stati confermati in secondo grado 4 anni di carcere a Silvio Berlusconi, tre dei quali coperti da indulto, e cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Il caso Mediaset, che si protrae dallo scorso 18 gennaio, si è concluso oggi, e non solo con le condanne per il Cavaliere. Sono stati inflitti tre anni di reclusione (condonati) a Frank Agrama, il produttore statunitense ritenuto "socio occulto" del Cavaliere, tre anni e otto mesi e un anno e due mesi agli ex manager Daniele Lorenzano e Gabriella Galetto. In più, è stata imposta, per questi e per l’ex premier, una provvisionale di 10 milioni di euro da versare in solido alla Agenzia delle Entrate.

Il Pdl critica fortemente la decisione presa dal tribunale di Milano, mentre i legali del Cavaliere ribadiscono la posizione “ostile” che i giudici, presieduti da Alessandra Galli, hanno avuto durante il processo, accusa già attribuita nell’istanza di rimessione di Berlusconi rigettata l’altro ieri dalla Suprema Corte. Ghedini afferma: "Non mi interesso della stabilità politica del governo e non credo che ci sia una correlazione tra questa sentenza e la stabilità politica".


Sono presenti 3 commenti

Anonimo ha detto...

I giudici saranno "ostili", ma se le prove scritte raccolte in tanti anni dicono che il "signore" ha evaso le tasse , e non sono bruscolini, a quanto si legge ! sarà giusto che paghi anche lui? o dobbiamo ricordargli che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge ??

Anonimo ha detto...

credi davvero che a fronte di un pagamento di tasse di 570 milioni abbia avuto bisogno di evadere 3 milioni? non farmi ridere!!! Ricorda che inoltre le spese le paghiamo noi....

Anonimo ha detto...

Non sanno come fermarlo. E' troppo grande per loro!
La storia farà giustizia su questo grande italiano. Anche se spesso ha sbagliato, almeno ha dato 60.000 posti di lavoro! Sbagliassero così anche i suoi detrattori saremmo la prima potenza europea.
Sigismondo P.

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