Cosa significa che Dio è in tre Persone, papa Francesco ne ha parlato all'Angelus e nella sua prima visita a una parrocchia romana di periferia, da dove "si capisce meglio la realtà". Nel ricordo di don Puglisi, beatificato ieri, il pensiero per le "mafie" che nel mondo sfruttano tanti bambini. Un saluto a un gruppo di fedeli cinesi che ieri a Roma si sono riuniti "per pregare per la Chiesa in Cina".
Asianews - La prima visita pastorale a una parrocchia di Roma e la Trinità "volto con cui Dio stesso si è rivelato" nel suo essere "amore", "non un amore sentimentale, emotivo, ma l'amore del Padre che è all'origine di ogni vita, l'amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l'amore dello Spirito che rinnova l'uomo e il mondo". Ne ha parlato il Papa nelle parole che ha rivolto alle 80mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell'Angelus. "La Santissima Trinità - ha detto - non è il prodotto di ragionamenti umani; è il volto con cui Dio stesso si è rivelato, non dall'alto di una cattedra, ma camminando con l'umanità, nella storia del popolo d'Israele e soprattutto in Gesù di Nazaret. E' proprio Gesù che ci ha salvato. Gesù è il Figlio che ci ha fatto conoscere il Padre misericordioso e ha portato sulla terra il suo «fuoco», lo Spirito Santo, che dentro noi ci guida, ci dà delle buone idee, delle ispirazioni"
Della Trinità Francesco aveva parlato anche nella visita alla parrocchia dei santi Elisabetta e Zaccaria, nella periferia da dove, ha detto, "si capisce meglio la realtà", visita iniziata intorno alle 8.30. Ne ha parlato con semplicità, rivolgendosi ai bambini, in certo senso protagonisti della visita, visto che il Papa ha amministrato la prima comunione a 16 loro e ad altri 26 che l'avevano fatta nelle settimane scorse. "Chi sa - ha chiesto loro - chi è Dio? Alzi la mano, Dimmi ecco - ha aggiunto rivolgendosi a uno di loro - il creatore della terra, e quanti dei ci sono? Uno, a me mi hanno detto tre: padre figlio e spirito santo, come si spiega questo? C'è uno o ci sono tre? Come si spiega che uno sia padre e figli e spirito santo? Forte, forte, rispondete forte, sì sono le tre persone in una, e cosa fa il padre? è il principio che ha creato tutto, noi, cosa fa il figlio, cosa fa Gesù ci ama, porta la parola di Dio, viene a insegnarci la parola di Dio, cosa ha fatto in terra ci ha salvati, è venuto per dare la sua vita per noi''. ''Il padre crea, Gesù ci salva, lo Spirito Santo ci ama, e questa è la vita cristiana: parlare con il Padre, con il Figlio, con lo Spirito Santo. Gesù ci ha salvato, e cosa fa quando cammina con noi nella vita? Questa è difficile, - ha detto scherzosamente, con un accenno alla partita di calcio del pomeriggio tra le due squadre romane - e chi la sa vince il derby: primo ci aiuta, ci guida, ci insegna a andare avanti, e anche Gesù ci da' la forza per camminare, ci sostiene nelle difficoltà e anche nei compiti della scuola, ci da' la forza, Come? Nella comunione ci da' la forza, ci aiuta con la forza, lui viene a noi, ma quando dite 'ci da' la comunione', cosa è la comunione? E' pane o non è pane, sembra pane, non è proprio pane, è il corpo di Gesù, Gesù viene nel nostro cuore, e pensiamo a questo tutti".
"Oggi - ha detto prima dell'Angelus - è la domenica della Santissima Trinità. La luce del tempo pasquale e della Pentecoste rinnova ogni anno in noi la gioia e lo stupore della fede: riconosciamo che Dio non è qualcosa di vago, di astratto, ma ha un nome: «Dio è amore». Non un amore sentimentale, emotivo, ma l'amore del Padre che è all'origine di ogni vita, l'amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l'amore dello Spirito che rinnova l'uomo e il mondo".
Dopo la recita della preghiera mariana, il Papa ha ricordato la beatificazione, ieri a Palermo, di Giuseppe Puglisi, "sacerdote e martire, ucciso dalla mafia nel 1993. Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo li sottraeva alla malavita, e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà, però, è lui che ha vinto, con Cristo Risorto. Io - ha aggiunto - penso a tanti dolori di uomini e donne, anche di bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che li sfruttano facendo fare loro un lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali. Dietro a questi sfruttamenti, dietro a queste schiavitù, ci sono mafie. Preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone. Non possono fare questo. Non possono fare di noi fratelli schiavi! Dobbiamo pregare il Signore! Preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio"
Un saluto, infine, anche per "il gruppo di cattolici cinesi qui presenti, che si sono riuniti a Roma per pregare per la Chiesa in Cina, invocando l'intercessione di Maria Ausiliatrice".
Asianews - La prima visita pastorale a una parrocchia di Roma e la Trinità "volto con cui Dio stesso si è rivelato" nel suo essere "amore", "non un amore sentimentale, emotivo, ma l'amore del Padre che è all'origine di ogni vita, l'amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l'amore dello Spirito che rinnova l'uomo e il mondo". Ne ha parlato il Papa nelle parole che ha rivolto alle 80mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell'Angelus. "La Santissima Trinità - ha detto - non è il prodotto di ragionamenti umani; è il volto con cui Dio stesso si è rivelato, non dall'alto di una cattedra, ma camminando con l'umanità, nella storia del popolo d'Israele e soprattutto in Gesù di Nazaret. E' proprio Gesù che ci ha salvato. Gesù è il Figlio che ci ha fatto conoscere il Padre misericordioso e ha portato sulla terra il suo «fuoco», lo Spirito Santo, che dentro noi ci guida, ci dà delle buone idee, delle ispirazioni"Della Trinità Francesco aveva parlato anche nella visita alla parrocchia dei santi Elisabetta e Zaccaria, nella periferia da dove, ha detto, "si capisce meglio la realtà", visita iniziata intorno alle 8.30. Ne ha parlato con semplicità, rivolgendosi ai bambini, in certo senso protagonisti della visita, visto che il Papa ha amministrato la prima comunione a 16 loro e ad altri 26 che l'avevano fatta nelle settimane scorse. "Chi sa - ha chiesto loro - chi è Dio? Alzi la mano, Dimmi ecco - ha aggiunto rivolgendosi a uno di loro - il creatore della terra, e quanti dei ci sono? Uno, a me mi hanno detto tre: padre figlio e spirito santo, come si spiega questo? C'è uno o ci sono tre? Come si spiega che uno sia padre e figli e spirito santo? Forte, forte, rispondete forte, sì sono le tre persone in una, e cosa fa il padre? è il principio che ha creato tutto, noi, cosa fa il figlio, cosa fa Gesù ci ama, porta la parola di Dio, viene a insegnarci la parola di Dio, cosa ha fatto in terra ci ha salvati, è venuto per dare la sua vita per noi''. ''Il padre crea, Gesù ci salva, lo Spirito Santo ci ama, e questa è la vita cristiana: parlare con il Padre, con il Figlio, con lo Spirito Santo. Gesù ci ha salvato, e cosa fa quando cammina con noi nella vita? Questa è difficile, - ha detto scherzosamente, con un accenno alla partita di calcio del pomeriggio tra le due squadre romane - e chi la sa vince il derby: primo ci aiuta, ci guida, ci insegna a andare avanti, e anche Gesù ci da' la forza per camminare, ci sostiene nelle difficoltà e anche nei compiti della scuola, ci da' la forza, Come? Nella comunione ci da' la forza, ci aiuta con la forza, lui viene a noi, ma quando dite 'ci da' la comunione', cosa è la comunione? E' pane o non è pane, sembra pane, non è proprio pane, è il corpo di Gesù, Gesù viene nel nostro cuore, e pensiamo a questo tutti".
"Oggi - ha detto prima dell'Angelus - è la domenica della Santissima Trinità. La luce del tempo pasquale e della Pentecoste rinnova ogni anno in noi la gioia e lo stupore della fede: riconosciamo che Dio non è qualcosa di vago, di astratto, ma ha un nome: «Dio è amore». Non un amore sentimentale, emotivo, ma l'amore del Padre che è all'origine di ogni vita, l'amore del Figlio che muore sulla croce e risorge, l'amore dello Spirito che rinnova l'uomo e il mondo".
Dopo la recita della preghiera mariana, il Papa ha ricordato la beatificazione, ieri a Palermo, di Giuseppe Puglisi, "sacerdote e martire, ucciso dalla mafia nel 1993. Don Puglisi è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo li sottraeva alla malavita, e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà, però, è lui che ha vinto, con Cristo Risorto. Io - ha aggiunto - penso a tanti dolori di uomini e donne, anche di bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che li sfruttano facendo fare loro un lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali. Dietro a questi sfruttamenti, dietro a queste schiavitù, ci sono mafie. Preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone. Non possono fare questo. Non possono fare di noi fratelli schiavi! Dobbiamo pregare il Signore! Preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio"
Un saluto, infine, anche per "il gruppo di cattolici cinesi qui presenti, che si sono riuniti a Roma per pregare per la Chiesa in Cina, invocando l'intercessione di Maria Ausiliatrice".
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