Tutto è pronto per l’ultimo saluto a Little Tony, il cantante 72enne scomparso lunedì scorso dopo una lunga malattia. I funerali vengono celebrati giovedì mattina al santuario del Divino Amore a Roma, con il feretro accolto da 10 Ferrari, la vettura che lui amava.
Voce simbolo della musica rock italiana, autore di successi come “Riderà” e “Cuore matto”, Little Tony resta nella memoria di ognuno come l’Elvis di “casa nostra”. “Tony nell’ultimo periodo non voleva farsi vedere da nessuno”, racconta l’amico e manager Pasquale Mammaro. “Voleva essere ricordato com’era prima della malattia”. “E’ morto ascoltando il suo grande mito Elvis”. Little Tony, nome d’arte di Antonio Ciacci, nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo e con Celentano canta una delle canzoni più famose in Italia: “24mila baci”. L’anno dopo, l’altro successo, “Il ragazzo col ciuffo”. Ma il vero trionfo arriva nel 1966, quando al Cantagiro intona “Riderà”.
Al santuario ci sono gli amici e i colleghi del cantante che l’hanno seguito in tutta la sua carriera musicale. Ci sono Mara Venier e Al Bano, commossi per la perdita del loro amico e collega. Presente anche Fiorello.
La figlia Cristina di Little Tony ha malore durante le esequie. La chiesa è gremita. Non manca Bobby Solo, che si dichiara incredulo per la scomparsa di Tony.
Ci sono centinaia di fans, fuori e dentro la chiesa, molti indossano il giubbotto nero di pelle, e sono pettinati con il ciuffo, alla Elvis. Arrivano anche Renato Zero e Manuela Villa.
(youreporternews)
Voce simbolo della musica rock italiana, autore di successi come “Riderà” e “Cuore matto”, Little Tony resta nella memoria di ognuno come l’Elvis di “casa nostra”. “Tony nell’ultimo periodo non voleva farsi vedere da nessuno”, racconta l’amico e manager Pasquale Mammaro. “Voleva essere ricordato com’era prima della malattia”. “E’ morto ascoltando il suo grande mito Elvis”. Little Tony, nome d’arte di Antonio Ciacci, nel 1961 partecipa al Festival di Sanremo e con Celentano canta una delle canzoni più famose in Italia: “24mila baci”. L’anno dopo, l’altro successo, “Il ragazzo col ciuffo”. Ma il vero trionfo arriva nel 1966, quando al Cantagiro intona “Riderà”.
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