I professionisti del territorio a Letta: «Consumo di suolo e rischio idrogeologico, la prevenzione conviene»
Sulla scrivania del presidente del Consiglio Enrico Letta, oltre agli
auguri di buon lavoro, figurano un bel numero di indicazioni dei
portatori di interesse collettivo o specifico, di cui il nuovo governo
dovrebbe tenere conto.
Greenreport - Tra gli input di rilievo per l'interesse generale, da sottolineare quelli di urbanisti, architetti, ingegneri, agronomi e geologi che confidano che il governo Letta inauguri una politica nuova, che finalmente ponga al centro dell'agenda governativa incisive politiche urbane e di tutela e protezione del nostro territorio. «Al centro dell'attenzione dell'azione di governo va messo il tema di una nuova legge nazionale di governo del territorio che affianchi e promuova azioni indispensabili e coordinate di stimolo alla riqualificazione urbana in luogo del consumo di suolo e di prevenzione del rischio idrogeologico in un territorio vulnerabile come quello italiano- hanno sottolineato l'Istituto nazionale di urbanistica, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, il Consiglio nazionale degli ingegneri, il Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali e il Consiglio nazionale dei Geologi- La prevenzione diffusa conviene, sia perché protegge i cittadini dalle catastrofi che con puntuale periodicità funestano l'Italia, sia perché può svolgere un'utile funzione anticiclica in termini economici, in un momento in cui il comparto dell'edilizia e delle costruzioni vive una crisi senza precedenti. Senza dimenticare la riforma urbanistica che attende da oltre un decennio l'indispensabile legge dello Stato, a completamento delle riforme regionali già approvate».
Per l'Inu, il Cnappc, il Cnaf, il Cni e il Cng andrebbero riprese anche alcune azioni e politiche interessanti avviate dal governo Monti: «ricordiamo il piano città che va sostenuto e reso permanente con maggiori risorse e può rappresentare l'anticamera di una politica urbana coordinata e sistematica; le indicazioni dell'agenda urbana messa a punto dal comitato interparlamentare per le politiche urbane, così come deve proseguire l'iter della legge per limitare il consumo di suolo già messo a punto d'intesa con le Regioni; mentre non deve scemare l'attenzione e il necessario supporto economico al piano contro il dissesto idrogeologico impostato dal precedente ministro per l'Ambiente».
Le cinque organizzazioni hanno sottolineato che non faranno mancare il loro contributo propositivo attraverso suggerimenti e proposte di legge che verranno presentate unitariamente nei prossimi mesi, come stabilito nell'accordo nazionale che hanno stipulato lo scorso 19 marzo.
Greenreport - Tra gli input di rilievo per l'interesse generale, da sottolineare quelli di urbanisti, architetti, ingegneri, agronomi e geologi che confidano che il governo Letta inauguri una politica nuova, che finalmente ponga al centro dell'agenda governativa incisive politiche urbane e di tutela e protezione del nostro territorio. «Al centro dell'attenzione dell'azione di governo va messo il tema di una nuova legge nazionale di governo del territorio che affianchi e promuova azioni indispensabili e coordinate di stimolo alla riqualificazione urbana in luogo del consumo di suolo e di prevenzione del rischio idrogeologico in un territorio vulnerabile come quello italiano- hanno sottolineato l'Istituto nazionale di urbanistica, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, il Consiglio nazionale degli ingegneri, il Consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali e il Consiglio nazionale dei Geologi- La prevenzione diffusa conviene, sia perché protegge i cittadini dalle catastrofi che con puntuale periodicità funestano l'Italia, sia perché può svolgere un'utile funzione anticiclica in termini economici, in un momento in cui il comparto dell'edilizia e delle costruzioni vive una crisi senza precedenti. Senza dimenticare la riforma urbanistica che attende da oltre un decennio l'indispensabile legge dello Stato, a completamento delle riforme regionali già approvate».Per l'Inu, il Cnappc, il Cnaf, il Cni e il Cng andrebbero riprese anche alcune azioni e politiche interessanti avviate dal governo Monti: «ricordiamo il piano città che va sostenuto e reso permanente con maggiori risorse e può rappresentare l'anticamera di una politica urbana coordinata e sistematica; le indicazioni dell'agenda urbana messa a punto dal comitato interparlamentare per le politiche urbane, così come deve proseguire l'iter della legge per limitare il consumo di suolo già messo a punto d'intesa con le Regioni; mentre non deve scemare l'attenzione e il necessario supporto economico al piano contro il dissesto idrogeologico impostato dal precedente ministro per l'Ambiente».
Le cinque organizzazioni hanno sottolineato che non faranno mancare il loro contributo propositivo attraverso suggerimenti e proposte di legge che verranno presentate unitariamente nei prossimi mesi, come stabilito nell'accordo nazionale che hanno stipulato lo scorso 19 marzo.
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