E’ sorridente Heynckes, alla fine della finale. Addirittura urla di gioia. Sembrerebbe normale, perché una Champions League è il massimo del calcio per club...
Ma di lui ti ricordi sempre l’aria severa da filosofo del calcio, da Schopenhauer elegante e cupo in panchina. Al massimo lo vedi arrossire, gesticolare; è proprio vero che lo stress si manifesta in tanti modi e colpisce anche i tedeschi con l’aria da generale che guidano una squadra di panzer dalla fanteria pregiata. Jupp Heynckes ha appena vinto la Bundesliga con distacco abissale, con quelle frecce volanti che rispondono al nome di Ribery e Robben. E in Champions? Arsenal, Juventus e l’umiliazione rifilata al Barcellona: l’armata tedesca del Bayern Monaco avanza e conquista l’Europa. Arriva a Wembley contro gli altri tedeschi, quelli del Borussia Dortmund, forti e atletici, giovani disciplinati e “pressatori”, la rivelazione del torneo.
Per un tempo, la squadra di Heynckes arranca sopraffatta dai giovanotti in giallo-nero e dagli incubi delle due finali precedenti. Ma la tensione blocca–muscoli dei rossi di Baviera scende nel secondo tempo, così come il vigore del Dortmund. Il Bayern torna padrone. Robben non ne può di giocare a carambola con il portiere avversario e all’89’ infila in rete la palla del 2-1. Le guancie piatte e rosse di Mr Jupp saltano in panchina. Robben, sì, proprio quello che l’anno scorso “consegnò” la vittoria al Chelsea nella più amara delle sconfitte, diventa l’eroe di una parte di Germania. Un perdente di successo che si separa dalla sua etichetta e dal suo allenatore, quel Jupp Heynckes “licenziato” in anticipo dalla dirigenza che gli ha preferito Guardiola. Strano destino quello di Heynckes; vince la Champions con il Real Madrid nel ‘98 e l’anno dopo allena il Benfica. Ora domina, vince e convince, ma deve lasciare anche il Bayern: un vincente di basso profilo imperversa di nuovo per L’Europa.
Ora non ci resta che sperare che la Germania non egemonizzi, anche nel calcio, per molti anni ancora. Intanto il Bayern Monaco va a Pep Guardiola, che vinse tutto con il Barcellona: riuscirà ad eguagliare Mister Jupp? Fare meglio è impossibile…
Ma di lui ti ricordi sempre l’aria severa da filosofo del calcio, da Schopenhauer elegante e cupo in panchina. Al massimo lo vedi arrossire, gesticolare; è proprio vero che lo stress si manifesta in tanti modi e colpisce anche i tedeschi con l’aria da generale che guidano una squadra di panzer dalla fanteria pregiata. Jupp Heynckes ha appena vinto la Bundesliga con distacco abissale, con quelle frecce volanti che rispondono al nome di Ribery e Robben. E in Champions? Arsenal, Juventus e l’umiliazione rifilata al Barcellona: l’armata tedesca del Bayern Monaco avanza e conquista l’Europa. Arriva a Wembley contro gli altri tedeschi, quelli del Borussia Dortmund, forti e atletici, giovani disciplinati e “pressatori”, la rivelazione del torneo.
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