Soffocata dal suo stesso sangue. Fermato un sospettato.
E' stata colpita talmente forte che le ferite subite al setto nasale ne hanno provocato la morte per soffocamento col suo stesso sangue: Ilaria Leone è morta così. Lo accerta il pm Fiorenza Marrara escludendo il coinvolgimento di molte persone nel delitto. L'autopsia ha permesso di ricostruire in modo più dettagliato quello che è successo in un uliveto del livornese nella notte tra il 2 e il 3 di maggio scorsi. La ragazza non solo è morta in un modo ancora più orribile di come era stato ipotizzato (cioè per strangolamento, viste le tracce sul collo), ma addirittura quando il suo assassino l'ha lasciata sotto un ulivo era forse ancora viva.
La famiglia e il paese sono ora ancora più sconvolti. Fino ad adesso non è ancora del tutto chiaro cosa sia avvenuto, del perché, ad esempio, Ilaria Leone si trovasse nei pressi dell'uliveto di Castagneto Carducci col suo assassino.
Ieri intanto è stato fermato il senegalese Blaye Ndoye con l'accusa di aver tentato di violentare e poi ucciso la ragazza diciannovenne, accuse che il giovane respinge. Ha ammesso tuttavia di conoscere Ilaria Leone e di avere fumato hashish con lei e con altri ragazzi in alcune occasioni. Ma per il resto, Ndoye dice di essere stato incastrato: il telefonino di Ilaria ritrovato nel suo zaino sarebbe stato messo lì, secondo la sua ricostruzione, per far ricadere la colpa su di lui. A farlo sarebbero stati alcuni suoi connazionali, quelli della comunità senegalese, che sono stati tra i più collaborativi per cercare di risolvere il giallo.
Dagli esami dei tabulati, il telefonino di Blaye Ndoye la sera dell'omicidio avrebbe ricevuto tre chiamate dal telefono di Ilaria. I due cellulari sarebbero stati agganciati dalla stessa cella e sia per la vittima che per l'indagato le chiamate si interromperebbero dalle 22. Proprio l'ora dopo la quale si sono perse le tracce di Ilaria, che aveva appena finito di lavorare in un ristorante del paese. In quanto alla serata di giovedì, Blaye Ndoye ha raccontato di aver dormito sulla spiaggia dopo essere stato a cena in un ristorante della zona. Dove però nessuno lo ha visto.
E' stata colpita talmente forte che le ferite subite al setto nasale ne hanno provocato la morte per soffocamento col suo stesso sangue: Ilaria Leone è morta così. Lo accerta il pm Fiorenza Marrara escludendo il coinvolgimento di molte persone nel delitto. L'autopsia ha permesso di ricostruire in modo più dettagliato quello che è successo in un uliveto del livornese nella notte tra il 2 e il 3 di maggio scorsi. La ragazza non solo è morta in un modo ancora più orribile di come era stato ipotizzato (cioè per strangolamento, viste le tracce sul collo), ma addirittura quando il suo assassino l'ha lasciata sotto un ulivo era forse ancora viva.
La famiglia e il paese sono ora ancora più sconvolti. Fino ad adesso non è ancora del tutto chiaro cosa sia avvenuto, del perché, ad esempio, Ilaria Leone si trovasse nei pressi dell'uliveto di Castagneto Carducci col suo assassino.
Ieri intanto è stato fermato il senegalese Blaye Ndoye con l'accusa di aver tentato di violentare e poi ucciso la ragazza diciannovenne, accuse che il giovane respinge. Ha ammesso tuttavia di conoscere Ilaria Leone e di avere fumato hashish con lei e con altri ragazzi in alcune occasioni. Ma per il resto, Ndoye dice di essere stato incastrato: il telefonino di Ilaria ritrovato nel suo zaino sarebbe stato messo lì, secondo la sua ricostruzione, per far ricadere la colpa su di lui. A farlo sarebbero stati alcuni suoi connazionali, quelli della comunità senegalese, che sono stati tra i più collaborativi per cercare di risolvere il giallo.
Dagli esami dei tabulati, il telefonino di Blaye Ndoye la sera dell'omicidio avrebbe ricevuto tre chiamate dal telefono di Ilaria. I due cellulari sarebbero stati agganciati dalla stessa cella e sia per la vittima che per l'indagato le chiamate si interromperebbero dalle 22. Proprio l'ora dopo la quale si sono perse le tracce di Ilaria, che aveva appena finito di lavorare in un ristorante del paese. In quanto alla serata di giovedì, Blaye Ndoye ha raccontato di aver dormito sulla spiaggia dopo essere stato a cena in un ristorante della zona. Dove però nessuno lo ha visto.
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