“Impugneremo le elezioni con tutte le prove e gli elementi che abbiamo….non con l’aspettativa di avere un Tribunale supremo di giustizia che ci dia alcuna risposta favorevole…Adiremo ad ogni via legale”.
Misna - Così il candidato dell’opposizione Henrique Capriles ha annunciato l’intenzione di battersi contro l’esito del voto del 14 aprile che lo ha visto sconfitto da Nicolás Maduro con un distacco di 1,8 punti percentuali.
“Bisogna celebrare nuove elezioni. Nei seggi dove ci sono state irregolarità devono essere annullate e ripetute” ha detto Capriles, intervistato dall’emittente Globovisión. Il dirigente conservatore ha quindi attaccato il Consiglio nazionale elettorale (Cne) a cui aveva dato tempo fino a ieri per cominciare il processo di verifica del 46% delle schede che non sono state controllate il giorno del voto sostenendo di aver subito una frode; inizialmente Capriles aveva chiesto un nuovo conteggio manuale del 100% delle schede, impossibile dato il sistema di voto elettronico.
“Si è mentito al paese e il tempo necessario è già scaduto, pertanto non parteciperemo a una verifica falsa…Presto o tardi il nostro paese avrà nuove elezioni” ha aggiunto il governatore del ricco stato di Miranda.
La replica, in modo indiretto, è subito giunta da Maduro, che ha formalmente inaugurato il suo mandato venerdì scorso. “Restate sordi ai richiami dell’odio” ha detto il delfino di Hugo Chávez riferendosi alle mobilitazioni di protesta convocate da Capriles il 15 aprile che secondo il governo hanno provocato almeno nove morti. Secondo il responsabile della campagna di Maduro, Jorge Rodríguez, Capriles “non ha prove per dimostrare il furto delle elezioni…perché non è avvenuto”.
Misna - Così il candidato dell’opposizione Henrique Capriles ha annunciato l’intenzione di battersi contro l’esito del voto del 14 aprile che lo ha visto sconfitto da Nicolás Maduro con un distacco di 1,8 punti percentuali.
“Bisogna celebrare nuove elezioni. Nei seggi dove ci sono state irregolarità devono essere annullate e ripetute” ha detto Capriles, intervistato dall’emittente Globovisión. Il dirigente conservatore ha quindi attaccato il Consiglio nazionale elettorale (Cne) a cui aveva dato tempo fino a ieri per cominciare il processo di verifica del 46% delle schede che non sono state controllate il giorno del voto sostenendo di aver subito una frode; inizialmente Capriles aveva chiesto un nuovo conteggio manuale del 100% delle schede, impossibile dato il sistema di voto elettronico.
“Si è mentito al paese e il tempo necessario è già scaduto, pertanto non parteciperemo a una verifica falsa…Presto o tardi il nostro paese avrà nuove elezioni” ha aggiunto il governatore del ricco stato di Miranda.
La replica, in modo indiretto, è subito giunta da Maduro, che ha formalmente inaugurato il suo mandato venerdì scorso. “Restate sordi ai richiami dell’odio” ha detto il delfino di Hugo Chávez riferendosi alle mobilitazioni di protesta convocate da Capriles il 15 aprile che secondo il governo hanno provocato almeno nove morti. Secondo il responsabile della campagna di Maduro, Jorge Rodríguez, Capriles “non ha prove per dimostrare il furto delle elezioni…perché non è avvenuto”.
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È presente 1 commento
Certo che è avvenuto. Sono venezuela e sono assolutamente sicura che ci hanno rubato le elezioni. Chi comanda in Venezuela sono i Castro e il metodo elettronico di conteggio è completamente manegiabile per i corotti del governo. Dobbiamo seguire la lotta pacifica e legale per farci sentire, pero piu presto che tardi Venezuela ritornera a essere il grande paese che sempre ê stato
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