Interrogatorio stamani a Islamabad per l’ex presidente pachistano Pervez Musharraff, accusato di altro tradimento e terrorismo.
Radio Vaticana - Accuse che lo stesso Musharaff, agli arresti domiciliari, ha respinto come “immotivate”. Ieri intanto è giunta la condanna da parte della Corte Suprema, è stato però impossibile arrestarlo per la ressa dei sostenitori di Musharaff che hanno così permesso all’ex presidente di rientrare nella sua casa. Con questa condanna tramonta definitivamente l’era di Musharaff, al potere dal 1999 fino al 2008? Benedetta Capelli lo ha chiesto a Francesca Marino, direttrice del portale Stringer Asia: ascolta
R. - E’ difficile rispondere, perché in realtà se è tornato, è perché aveva un accordo di qualche genere. Questo arresto può essere una cosa inaspettata, quindi veramente il tramonto di una stella, oppure il preludio a qualcosa di più grave, come voler in qualche modo alterare il cosiddetto processo democratico.
D. – Su di lui pesano le accuse di alto tradimento e terrorismo e ci sono anche ombre molto forti per quanto riguarda l’assassinio della Bhutto: ci sarà la possibilità di fare chiarezza?
R. – Per quanto riguarda l’assassinio della Bhutto, lui non aveva alcuna convenienza a ucciderla, anzi. Per le accuse di alto tradimento e terrorismo, deve vedersela lui con il suo popolo, ma soprattutto con l’esercito. A me sembra molto strano che l’esercito permetta che un ex generale, un ex capo dell’esercito, venga trattato così. Vediamo cosa succederà.
D. – Quando sta accadendo può condizionare anche l’esito delle elezioni dell’11 maggio?
R. – E’ difficile dirlo. Condizionarlo in modo “legale”, no, nel senso a che Musharraf era già stato vietato, con una sentenza molto clamorosa, di partecipare alle elezioni. Bisogna vedere, appunto, cosa fa l’esercito, quali accordi erano stati presi per il ritorno in patria.
D. – Come vive, secondo te, il popolo pakistano questa situazione, e soprattutto quanto consenso raccoglie ancora l’ex presidente?
R. – In realtà, nonostante ciò che ne dicono i pakistani, c’è stato consenso e ce n’era anche di più prima. A pesare il fatto che gli ultimi cinque anni di democrazia hanno portato il Pakistan nella condizione economica peggiore mai sperimentata e, a questo punto, Musharraf in fondo non era così male. Ha un sostegno da parte della middle class, ha un sostegno da parte della borghesia conservatrice e ha ancora un sostegno da parte dei partiti islamici, anche se nell’ultimo periodo si sono spostati a favore dell’ex campione pachistano di cricket, Imran Khan.
Radio Vaticana - Accuse che lo stesso Musharaff, agli arresti domiciliari, ha respinto come “immotivate”. Ieri intanto è giunta la condanna da parte della Corte Suprema, è stato però impossibile arrestarlo per la ressa dei sostenitori di Musharaff che hanno così permesso all’ex presidente di rientrare nella sua casa. Con questa condanna tramonta definitivamente l’era di Musharaff, al potere dal 1999 fino al 2008? Benedetta Capelli lo ha chiesto a Francesca Marino, direttrice del portale Stringer Asia: ascolta
R. - E’ difficile rispondere, perché in realtà se è tornato, è perché aveva un accordo di qualche genere. Questo arresto può essere una cosa inaspettata, quindi veramente il tramonto di una stella, oppure il preludio a qualcosa di più grave, come voler in qualche modo alterare il cosiddetto processo democratico.
D. – Su di lui pesano le accuse di alto tradimento e terrorismo e ci sono anche ombre molto forti per quanto riguarda l’assassinio della Bhutto: ci sarà la possibilità di fare chiarezza?
R. – Per quanto riguarda l’assassinio della Bhutto, lui non aveva alcuna convenienza a ucciderla, anzi. Per le accuse di alto tradimento e terrorismo, deve vedersela lui con il suo popolo, ma soprattutto con l’esercito. A me sembra molto strano che l’esercito permetta che un ex generale, un ex capo dell’esercito, venga trattato così. Vediamo cosa succederà.
D. – Quando sta accadendo può condizionare anche l’esito delle elezioni dell’11 maggio?
R. – E’ difficile dirlo. Condizionarlo in modo “legale”, no, nel senso a che Musharraf era già stato vietato, con una sentenza molto clamorosa, di partecipare alle elezioni. Bisogna vedere, appunto, cosa fa l’esercito, quali accordi erano stati presi per il ritorno in patria.
D. – Come vive, secondo te, il popolo pakistano questa situazione, e soprattutto quanto consenso raccoglie ancora l’ex presidente?
R. – In realtà, nonostante ciò che ne dicono i pakistani, c’è stato consenso e ce n’era anche di più prima. A pesare il fatto che gli ultimi cinque anni di democrazia hanno portato il Pakistan nella condizione economica peggiore mai sperimentata e, a questo punto, Musharraf in fondo non era così male. Ha un sostegno da parte della middle class, ha un sostegno da parte della borghesia conservatrice e ha ancora un sostegno da parte dei partiti islamici, anche se nell’ultimo periodo si sono spostati a favore dell’ex campione pachistano di cricket, Imran Khan.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.