domenica, aprile 07, 2013
Bambini, ragazzi, giovani si interrogano sull'educazione oggi e con lo psicologo Ezio Aceti affrontano le tematiche familiari più spinose

Città Nuova - Nei giorni scorsi si sono svolti a Milazzo, nei pressi di Messina, due importanti incontri promossi da “Famiglie Nuove" e “Giovani per un mondo unito”, con Ezio Aceti, psicologo esperto in tematiche familiari e giovanili. Dinanzi ad un attentissimo e consistente gruppo di giovani, ha sviluppato un tema scottante e per certi versi inafferrabile, quello della conquista delle libertà. Lo ha esposto evidenziando diverse sfumature, da quelle personali e interiori, a quelle che riguardano il rapporto uomo-donna, sino all’impegno nel sociale.

I giovani sono rimasti conquistati e in particolare è rimasto ben chiaro il messaggio per cui nulla è irrecuperabile perché “è sempre possibile l’amore”. E cosa c’entra l’amore con le libertà? «Sembra paradossale rispetto a quanto ci viene detto dal mondo intorno a noi» ha affermato Aceti, «ma la vera libertà sta nell’entrare nella pelle dell’altro, nelle sue situazioni, nella condizione che vive quando lo incontro. Solo così sono libero, libero innanzitutto da me stesso». Ciò non esclude ovviamente la necessità di riservare a sé spazi di solitudine, di silenzio, di rapporto con Dio. Da Dio infatti riceviamo sin dalla nascita quei cromosomi che ci ‘impongono’ di vivere per gli altri.

Successivamente, nella bella cornice naturale di Capo Milazzo, presso la Fondazione Barone Lucifiero, Aceti ha condotto un incontro dibattito sul tema dell’educazione oggi, rivolto a genitori ed educatori. Un folto pubblico, circa 120 persone, composto essenzialmente da genitori e docenti, ha partecipato all’evento rimanendo molto colpito dall'intervento di Aceti.

Una rapida carrellata sull’oggi, sul tempo che ruba il tempo, la famiglia lasciata ormai sola e la perdita di quei valori e quei momenti di sostegno che vengono a mancare per effetto della trasformazione della società che fa dimenticare la piazza per far scegliere la piazza commerciale; dalla politica che promette e non fa.

Dall’analisi generale si è passati all’aspetto del tu a tu fra genitori e figli, si è visto quanti pregiudizi si hanno e che non c’è il carattere bello o brutto, che non ci sono genitori perfetti, ma umani, capaci di ascoltare i figli, di quell’ascolto che richiede l’annullamento di sé, di non avere già pronte le risposte, di seguire il figlio nelle varie fasi della crescita per aiutarlo a conoscersi ed a sviluppare la propria personalità. Un ruolo importante, rileva Aceti, è quello del padre: se è vero che fino a sei anni il bambino ha la sola visione assoluta della madre, dopo deve avvenire quel distacco naturale che lo fa diventare adulto ed in questo processo la funzione paterna diventa fondamentale.

Ma quali sono i bisogni fondamentali educativi? Per Aceti occorre che il rapporto educativo sia al centro della relazione, bisogna sentire il bisogno di appartenenza alla famiglia e le r,egole rappresentano il modo per controllare le proprie emozioni e l'aggressività e per conoscenza la realtà senza mai ferire il sé perché è attraverso il sé che nel bambino si costruisce il giudizio di se stesso e di quello degli altri ed occorre, quindi, essere tolleranti, prendere atto dei pensieri del bambino, costruire situazioni per il successo, porgere e dare regole che sostengano.

Concludendo, Aceti traccia alcune linee fondamentali dell’educazione: essere amore perché siamo programmati per l’amore, il vero genera gioia mentre il falso genera tristezza, infine, segreto che Aceti propone per superare tutte le difficoltà: è sempre possibile ricominciare mettendosi con umiltà al servizio dell’altro.

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