Si contano 188 morti, 21 dispersi e 11mila feriti: questo il bilancio del terremoto che ha colpito il Sichuan due giorni fa. Mentre il numero delle vittime aumenta, squadre di soccorso fanno ogni sforzo per raggiungere le zone più isolate.
Radio Vaticana - A dare gli ultimi aggiornamenti è l’agenzia AsiaNews. L’epicentro del sisma è la zona di Yaan e Lushan, dove più di 1.300 scosse di assestamento hanno provocato almeno 10 frane sulle strade. Le frane bloccano le squadre di aiuti, in coda per 20km. L’esercito, impegnato nei soccorsi, ha dovuto usare la dinamite per far passare i camion con gli aiuti, mentre i bullodozer scavano fra le macerie. Molti abitanti, oltre alla mancanza di elettricità e comunicazioni, si lamentano di non aver ricevuto tende, cibo e acqua e tanti villaggi hanno costruito ripari di fortuna. Intanto l’esercito ha cominciato a innalzare tendopoli e a Lushan sono giunti stamattina veicoli con i viveri.
Il pericolo maggiore sono le dighe idroelettriche, una a soli 10 km dall’epicentro: le frane causate dal terremoto potrebbero portare a inondazioni. Il Ministero per le Risorse Idriche ha informato che 14 grandi dighe sono stabili, due di grandezza media danneggiate e 52 piccole hanno riscontrato forti danni. Ad esaminare la zona e provvedere alle riparazioni sono stati impiegati almeno 3mila ingegneri e militari. Alcuni attivisti per i diritti umani sono stati fermati sulla strada per Yaan per non accrescere i problemi. Tra loro Huang Qi, che nel 2008 ha lavorato per soccorrere i terremotati del Sichuan, imprigionato per aver ottenuto “segreti di Stato”. Bloccato anche un gruppo di monaci tibetani di Chengdu che cercava di portare aiuto. Il premier Li Keqiang ha detto che la priorità è "salvare vite umane", ma sul web molti accusano Pechino di diffondere solo notizie in cui il governo fa bella figura. Si critica on line anche la raccolta fondi attraverso la Croce Rossa, che dopo il terremoto del 2008 era stata accusata di aver nascosto miliardi di Yuan. Il vice presidente della Croce Rossa, Zhao Baige, ha promesso una maggiore trasparenza e ha esortato a non interrompere gli aiuti ai connazionali. Intanto il Ministero delle Finanze ha assegnato un miliardo di Yuan per questa emergenza e la Cina ha dichiarato che per ora non necessita di aiuti dagli altri Paesi. (E.S.)
Radio Vaticana - A dare gli ultimi aggiornamenti è l’agenzia AsiaNews. L’epicentro del sisma è la zona di Yaan e Lushan, dove più di 1.300 scosse di assestamento hanno provocato almeno 10 frane sulle strade. Le frane bloccano le squadre di aiuti, in coda per 20km. L’esercito, impegnato nei soccorsi, ha dovuto usare la dinamite per far passare i camion con gli aiuti, mentre i bullodozer scavano fra le macerie. Molti abitanti, oltre alla mancanza di elettricità e comunicazioni, si lamentano di non aver ricevuto tende, cibo e acqua e tanti villaggi hanno costruito ripari di fortuna. Intanto l’esercito ha cominciato a innalzare tendopoli e a Lushan sono giunti stamattina veicoli con i viveri.Il pericolo maggiore sono le dighe idroelettriche, una a soli 10 km dall’epicentro: le frane causate dal terremoto potrebbero portare a inondazioni. Il Ministero per le Risorse Idriche ha informato che 14 grandi dighe sono stabili, due di grandezza media danneggiate e 52 piccole hanno riscontrato forti danni. Ad esaminare la zona e provvedere alle riparazioni sono stati impiegati almeno 3mila ingegneri e militari. Alcuni attivisti per i diritti umani sono stati fermati sulla strada per Yaan per non accrescere i problemi. Tra loro Huang Qi, che nel 2008 ha lavorato per soccorrere i terremotati del Sichuan, imprigionato per aver ottenuto “segreti di Stato”. Bloccato anche un gruppo di monaci tibetani di Chengdu che cercava di portare aiuto. Il premier Li Keqiang ha detto che la priorità è "salvare vite umane", ma sul web molti accusano Pechino di diffondere solo notizie in cui il governo fa bella figura. Si critica on line anche la raccolta fondi attraverso la Croce Rossa, che dopo il terremoto del 2008 era stata accusata di aver nascosto miliardi di Yuan. Il vice presidente della Croce Rossa, Zhao Baige, ha promesso una maggiore trasparenza e ha esortato a non interrompere gli aiuti ai connazionali. Intanto il Ministero delle Finanze ha assegnato un miliardo di Yuan per questa emergenza e la Cina ha dichiarato che per ora non necessita di aiuti dagli altri Paesi. (E.S.)
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