Sono ore di profonda commozione a Caracas dove dal pomeriggio di ieri la salma del presidente Hugo Chávez è vegliata nella camera ardente dell’Accademia militare mentre si attende l’arrivo dei capi di Stato stranieri per i funerali di domani.
Misna - Centinaia di migliaia di persone, una vera e propria ‘marea rossa’, hanno accompagnato il feretro in un corteo che si è snodato per oltre otto chilometri per le vie centrali della capitale, in diretta televisiva, impiegando sette ore per raggiungere la sua destinazione finale. Visibilmente commosso, il vice presidente Nicolás Maduro ha firmato il suo primo decreto come presidente ‘ad interim’, dichiarando ufficialmente i sette giorni di lutto nazionale annunciati già martedì; per l’intera durata del lutto sono tra l’altro proibite celebrazioni e festeggiamenti in tutto il territorio nazionale.
I primi presidenti stranieri a rendere omaggio al feretro sono stati il boliviano Evo Morales, l’argentina Cristina Kirchner e l’uruguayano José ‘Pepe’ Mujica; sono attesi, tra gli altri, la brasiliana Dilma Rousseff, il messicano Enrique Peña Nieto, l’ecuadoriano Rafael Correa, ma anche i presidenti deposti del Paraguay Fernando Lugo, e dell’Honduras Manuel Zelaya. E’ “probabile”, ha fatto sapere Teheran, anche la presenza del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che appena lo scorso anno ha visitato per la quinta volta il Venezuela di Chávez, suo principale alleato in America Latina.
Nel tempo del lutto, non mancano tuttavia le tensioni politiche in vista della celebrazione delle elezioni anticipate che dovrebbero tenersi entro 30 giorni. L’opposizione conservatrice, riunita nella Mesa de la Unidad Democrática (Mud), avrà per la prima volta in 14 anni l’occasione di non dover affrontare Chávez, capace non solo di trionfare a tutte le presidenziali a cui ha partecipato ma anche di resistere a un tentativo di golpe e a un ‘referendum revocatorio’ del suo mandato.
Con ogni probabilità il candidato della Mud sarà Henrique Capriles, largamente battuto da Chávez alle elezioni dell’ottobre scorso, ma si fanno anche i nomi della deputata María Corina Machado e del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma. In attesa di sciogliere le riserve, l’opposizione ha però già innescato una nuova polemica, accusando il governo di aver abusato della diretta televisiva per seguire il corteo funebre e criticando il ministro della Difesa, Diego Molero, per aver espresso il suo sostegno a Maduro.
Misna - Centinaia di migliaia di persone, una vera e propria ‘marea rossa’, hanno accompagnato il feretro in un corteo che si è snodato per oltre otto chilometri per le vie centrali della capitale, in diretta televisiva, impiegando sette ore per raggiungere la sua destinazione finale. Visibilmente commosso, il vice presidente Nicolás Maduro ha firmato il suo primo decreto come presidente ‘ad interim’, dichiarando ufficialmente i sette giorni di lutto nazionale annunciati già martedì; per l’intera durata del lutto sono tra l’altro proibite celebrazioni e festeggiamenti in tutto il territorio nazionale.
I primi presidenti stranieri a rendere omaggio al feretro sono stati il boliviano Evo Morales, l’argentina Cristina Kirchner e l’uruguayano José ‘Pepe’ Mujica; sono attesi, tra gli altri, la brasiliana Dilma Rousseff, il messicano Enrique Peña Nieto, l’ecuadoriano Rafael Correa, ma anche i presidenti deposti del Paraguay Fernando Lugo, e dell’Honduras Manuel Zelaya. E’ “probabile”, ha fatto sapere Teheran, anche la presenza del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che appena lo scorso anno ha visitato per la quinta volta il Venezuela di Chávez, suo principale alleato in America Latina.
Con ogni probabilità il candidato della Mud sarà Henrique Capriles, largamente battuto da Chávez alle elezioni dell’ottobre scorso, ma si fanno anche i nomi della deputata María Corina Machado e del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma. In attesa di sciogliere le riserve, l’opposizione ha però già innescato una nuova polemica, accusando il governo di aver abusato della diretta televisiva per seguire il corteo funebre e criticando il ministro della Difesa, Diego Molero, per aver espresso il suo sostegno a Maduro.
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