venerdì, marzo 22, 2013
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo due giorni di consultazioni e senza troppe convinzioni affida l’incarico di verificare se esiste una maggioranza certa per poter formare un governo a Pierluigi Bersani, leader del PD.  

di Simona Santullo

Bersani ovviamente ha accettato l’incarico, consapevole del fatto di non avere la maggioranza necessaria per poterlo fare, ma dice di essere pronto per questa nuova sfida, necessaria perché il Paese ha urgente bisogno di un governo stabile che lo faccia uscire dalla grave situazione di crisi in cui si trova; e assicura che il suo partito è “al servizio della governabilità”. Ma verificare che esista la possibilità di un sostegno parlamentare certo ad un governo che abbia la fiducia delle camere non sarà affatto un compito facile. A conferma di questo, le dichiarazioni dei leader degli altri partiti politici, che dichiarano apertamente che mai e poi mai appoggeranno un governo Bersani. Lui però non demorde, e nel pieno dei suoi diritti di vincitore delle elezioni politiche proverà a formare un esecutivo; pretesa per altro avanzata da Beppe Grillo, che invece rivendica la sua di vittoria.

Napolitano però, nonostante le enormi difficoltà, chiede a tutte le forze politiche di mostrare senso di responsabilità per dare un governo al Paese; un governo che operi nel pieno dei suoi poteri, per poter svolgere a pieno i lavori parlamentari e per poter portare a termine le riforme avviate dal governo Monti. E Bersani, forte di questo, ha assicurato al Presidente di essere pronto a svolgere questo incarico con la massima serietà e determinazione, affinché si possano affrontare le necessità urgenti per il Paese, auspicando quindi un governo di transizione che almeno possa riformare la legge elettorale ed eleggere il nuovo Capo dello Stato, dato che il suo mandato si sta per concludere.

Certo è che per uscire dalla crisi l’Italia ha bisogno di un governo stabile e forte, e come si affretta a chiarire Berlusconi, questo si potrebbe avere solo con una collaborazione tra PDL e PD, ma Bersani ovviamente non ne vuole sapere, e continua a far la corte a Grillo, che invece continua a rifiutare. Un simpatico teatrino che bene non fa alla nostra immagine nel mondo. Ma poi, non era Berlusconi quello che per tutta la sua campagna elettorale ha continuato a dire che dare un voto a Monti era come dare un voto alla sinistra? E ora è lui che vuole allearsi con la sinistra? Ma non sarà che tutti vogliono tornare al governo per i soliti interessi personali, fregandosene ancora una volta degli italiani e dell’Italia?

E se anche Bersani riuscisse nell’impresa ardua di formare un esecutivo capace di convincere il Parlamento e ottenere la maggioranza, quanto dovrebbe durare questo governo? C’è chi è pronto a scommettere che non andrebbe molto lontano.

Se Bersani non riuscisse a formare un governo che possa durare, l’incarico passerebbe ad altri, ottenendo più o meno gli stessi risultati, quindi dovremmo tornare necessariamente alle elezioni. Forse stiamo solo perdendo tempo?

E se il governo non si farà? Allora Napolitano dovrebbe dimettersi, il Parlamento eleggere un nuovo Presidente della Repubblica che scioglierebbe le camere e potremmo andare a nuove elezioni. Sì, forse stiamo perdendo tempo, e forse quest’ultima è la soluzione più probabile.

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