Le origini “lontane” di papa Bergoglio lo rendono ancora più vicino al popolo asiatico, perché entrambi “distanti” dal centro geografico e teologico della Chiesa. La speranza di vederlo presto in Asia.
AsiaNews - Una Chiesa ogni giorno più universale e sempre più ricca di contributi da ogni angolo del mondo. È questa l'immagine impressa nel cuore dei cattolici in Bangladesh dopo l'elezione di papa Francesco, primo pontefice latino-americano e gesuita. Una figura conosciuta da pochi nel Paese asiatico, ma che ha già conquistato molti per la sua indole aperta e l'importanza data all'evangelizzazione. Il 13 marzo, giorno dell'elezione, la fumata bianca è avvenuta alle 19:06 (ora italiana): in Bangladesh era l'una di notte, ma in tanti sono rimasti alzati per seguire la diretta e sono corsi a svegliare i loro familiari per scoprire chi si sarebbe affacciato alla loggia della basilica. Alcuni cattolici spiegano ad AsiaNews che la rapidità con cui è avvenuta l'elezione - dopo cinque scrutini - è motivo "di contentezza, perché segno che i cardinali hanno individuato subito la persona giusta". La speranza, ora, è che papa Francesco possa visitare l'Asia al più presto, magari proprio il Bangladesh. "È più anziano di quanto ci si aspettasse - raccontano -, ma questo non è un handicap. Pianificare con cura un itinerario accurato e non troppo faticoso è possibile, anche in luoghi lontani come l'Asia. Nessuno pretende che un papa vada ovunque". E proprio le origini "lontane" di papa Francesco - scelto dai cardinali "quasi alla fine del mondo", come ha detto lui stesso nel suo primo discorso ai fedeli di piazza san Pietro - lo rendono "vicino" al popolo asiatico. "Egli viene dall'Argentina - notano -, un Paese lontano dal centro geografico della Chiesa e anche dal centro 'teologico'", proprio come il Bangladesh e le altre nazioni asiatiche. "Avrà indubbiamente - dicono certi - una specificità, una sensibilità e un'attenzione particolari per realtà come la nostra". Su una popolazione di 161 milioni di persone, in Bangladesh i cattolici rappresentano una minoranza di appena lo 0,1%, contro l'89,5% di musulmani e il 9,6% di indù. Pur non esistendo dati ufficiali, si stima che ogni anno migliaia di persone si convertano al cattolicesimo.
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