martedì, febbraio 26, 2013
Nei Paesi dell’Unione Europea, il risultato del voto italiano viene visto con molta preoccupazione.

Radio Vaticana - Stesso sentimento dall’altra parte dell’oceano, negli Stati Uniti. Da molte parti si invoca al senso di responsabilità di tutte le forze politiche. I media rispecchiano gli umori dei governi e lanciano l’allarme per la linea antieuropea emersa dalle urne. Il servizio di Francesca Sabatinelli: ascolta.
L’Unione Europea mostra la sua preoccupazione. Ci si aspetta che l’Italia rispetti gli impegni presi, spiega da Bruxelles la Commissione europea, che poi, senza nominare Grillo e il suo Movimento, ammonisce: non si ceda “alle sirene del populismo”. Il risultato del voto italiano ha scosso parecchie cancellerie, Berlino sollecita il nuovo governo a portare avanti riforme e una politica di consolidamento fiscale. Stessa linea da Parigi, che chiede che l’Italia si dia “rapidamente un governo forte e stabile”. L'opinione di Eric Jozsef, corrispondente da Roma di Liberation, quotidiano francese che titola “Frattura all’italiana. L’Italia ancora una volta fragile e ingovernabile”:

R. – Questo voto è visto con grande preoccupazione, perché “frattura italiana”, “ingovernabilità”, vuol dire anche difficoltà a mantenere gli impegni a livello europei e difficoltà a fare riforme. Poi, dietro questo primo aspetto, ovviamente c’è il messaggio che è stato mandato a tutta l’Europa, a tutta l’Unione Europea: una diffidenza molto forte sia sulle politiche europee, sia - almeno questa è la sensazione - verso la costruzione europea stessa. Se si pensa poi che l’Italia era storicamente uno dei Paesi più eurofili, oggi, attraverso il voto a Silvio Berlusconi e quello a Beppe Grillo, ha espresso un euroscetticismo molto forte, che rappresenta quasi un italiano su due. Si percepiva che ci sarebbe potuto essere un voto di protesta di fronte allo smarrimento della popolazione davanti alla crisi economica e che ci fosse la rabbia di questa stessa popolazione di fronte all’incapacità della classe politica a dare delle risposte. Era senz’altro difficile prevedere che un partito che partiva da zero (M5S N.d.R.) sarebbe riuscito ad arrivare a rappresentare più di un quarto degli italiani.

D. – Il quotidiano per il quale tu lavori, Liberation, è di riferimento per la sinistra francese. A tuo giudizio, quali sono stati gli errori del centro-sinistra italiano?

R. – Si potrebbe dire che il fatto di non aver scelto Matteo Renzi alle primarie - che sembrava essere il biglietto vincente della lotteria e che è stato, invece, scartato dai militanti e dai simpatizzanti del Pd - sia stato un errore strategico, un errore politico. Ma, al di là di questo, si vede che la sinistra italiana, così come quella europea, ha difficoltà a interpretare le paure, le angosce, le attese e le speranze di gran parte della popolazione.

A sottolineare il rischio ingovernabilità è anche la stampa spagnola, che vede nel voto l’immagine di un paese in “profonda crisi politica senza la possibilità di formare un governo stabile”. Mentre da Londra arriva l’allarme “stallo politico”. Guy Dinmore, corrispondente in Italia del Financial Times:

R. – The reaction is one of... C’è stata una reazione di shock e di grande preoccupazione che l’Italia si stia dirigendo verso un lungo periodo di instabilità, in cui non si sa che tipo di governo si formerà e se si tornerà alle elezioni. Ma penso, in maniera più ampia, che questo voto sia un messaggio all’Europa, che le sue politiche di austerity non stanno funzionando e che quindi debba ripensare a come affrontare la crisi economica dell’Eurozona.

D. – Le aspettative quali erano? Si pensava che Silvio Berlusconi avrebbe avuto una rimonta di questo tipo, ma soprattutto un successo così forte di uno sconosciuto come Beppe Grillo?

R. – Well for sure the results were not expected... Sicuramente, non si aspettavano questi risultati, nel senso che il Movimento 5 Stelle è andato molto meglio di quanto le persone avessero previsto e Berlusconi, che era stato dato virtualmente per morto, è riuscito a riprendersi con successo. Ma penso che tutti siano abbastanza consapevoli del fatto che Berlusconi abbia perduto un grande numero di voti dalle ultime elezioni. Quindi, la cosa importante di queste elezioni è che ogni singolo partito, presente cinque anni fa, abbia perduto: il Pd, il Pdl e la Lega Nord. In un certo modo, è il tipo di rivoluzione politica con cui la gente a Londra e a Bruxelles dovrà confrontarsi.

Il no all’austerity è il messaggio che anche il New York Times legge nel voto degli italiani. preoccupato il Wall Street Journal, per il quale "il voto caotico italiano agita il mondo dei mercati".


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