L’incontro di Roma ha permesso ai giovani di fare un pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli fino alle catacombe, di pregare nelle basiliche romane ed incontrare il Papa Benedetto XVI
La comunità di Taizé esprime “la sua profonda gratitudine” a tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione del 35° incontro europeo a Roma. Un incontro che dal 28 dicembre al 2 gennaio ha riunito 42mila giovani pellegrini, da tutta Europa e anche da altri continenti, per sei giorni di preghiera e condivisione. “Un ringraziamento particolare - si legge in un comunicato di Taizé - va alle parrocchie, sacerdoti, comunità religiose, comunità ortodosse e protestanti e alle migliaia di famiglie che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere i giovani pellegrini”. 10mila sono stati i giovani italiani che hanno partecipato all’evento. “Vogliamo anche esprimere la nostra gratitudine - scrivono i fratelli di Taizé - ai giovani romani che hanno lavorato senza sosta per diversi mesi e ai responsabili politici della città e dello Stato e a tutti i servizi che hanno sostenuto con il loro lavoro l‘incontro. Un ringraziamento speciale al Vicariato e al Cardinale Vallini per la calorosa accoglienza e impegno. Con il sostegno di tutti, questo incontro è stato un evento colmo di gioia e di speranza”. In modo particolare Taizé ricorda la preghiera del 29 dicembre in piazza San Pietro con il Santo Padre: “Rimarrà - si legge nel comunicato - come una luce nel cuore di molti giovani”. L’incontro romano fu preannunciato in un messaggio da Benedetto XVI ai giovani riuniti a Berlino per l’incontro di fine anno 2011 e fu significativa la sua frase beneaugurante: "Il Santo Padre esprime la gioia nell’accogliervi il prossimo anno per il 35° incontro europeo del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Roma vi accoglierà calorosamente!". Sabato 19 gennaio infine, alle ore 17 nella parrocchia di Ognissanti a Roma, si terrà “una preghiera di azione di grazie per il bell’incontro europeo vissuto”.
La finalità della comunità di Taizé non è organizzare un proprio movimento di giovani ma cercare invece di accompagnare i ragazzi nell’approfondimento della fede e di stimolarli ad impegnarsi nella Chiesa, in particolare nelle proprie parrocchie. Questo tipo di scelta significa che se la Parola di Dio non si incarna nel territorio rimane una semplice “flatus vocis”. Ed è per questo che ogni anno, tra Natale e Capodanno, la comunità organizza in una metropoli europea un incontro di giovani, come tappa del "pellegrinaggio di fiducia sulla terra". Questo pellegrinaggio ha fatto tappa a Parigi, Barcellona, Londra, Praga, Budapest, Vienna, Monaco, Varsavia, Lisbona, Zagabria, Ginevra, Bruxelles, Rotterdam, Berlino... e cinque volte in Italia: a Roma nel 1980, 1982 e 1987 e a Milano nel 1998 e nel 2005. Gli incontri europei vogliono essere un sostegno ai giovani in ricerca, affinché siano testimoni di riconciliazione e di pace, non solo tra i cristiani ma anche tra i popoli. Permettendo ai giovani di diverse nazionalità di trovarsi insieme, l’incontro europeo è anche un’opportunità per riflettere sui grandi temi del nostro tempo, siano essi spirituali o legati alla vita pubblica. In questi incontri i giovani si preparano ad assumere delle responsabilità per la costruzione di un’Europa del domani più umana e fraterna.
di Carlo Mafera
La comunità di Taizé esprime “la sua profonda gratitudine” a tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione del 35° incontro europeo a Roma. Un incontro che dal 28 dicembre al 2 gennaio ha riunito 42mila giovani pellegrini, da tutta Europa e anche da altri continenti, per sei giorni di preghiera e condivisione. “Un ringraziamento particolare - si legge in un comunicato di Taizé - va alle parrocchie, sacerdoti, comunità religiose, comunità ortodosse e protestanti e alle migliaia di famiglie che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere i giovani pellegrini”. 10mila sono stati i giovani italiani che hanno partecipato all’evento. “Vogliamo anche esprimere la nostra gratitudine - scrivono i fratelli di Taizé - ai giovani romani che hanno lavorato senza sosta per diversi mesi e ai responsabili politici della città e dello Stato e a tutti i servizi che hanno sostenuto con il loro lavoro l‘incontro. Un ringraziamento speciale al Vicariato e al Cardinale Vallini per la calorosa accoglienza e impegno. Con il sostegno di tutti, questo incontro è stato un evento colmo di gioia e di speranza”. In modo particolare Taizé ricorda la preghiera del 29 dicembre in piazza San Pietro con il Santo Padre: “Rimarrà - si legge nel comunicato - come una luce nel cuore di molti giovani”. L’incontro romano fu preannunciato in un messaggio da Benedetto XVI ai giovani riuniti a Berlino per l’incontro di fine anno 2011 e fu significativa la sua frase beneaugurante: "Il Santo Padre esprime la gioia nell’accogliervi il prossimo anno per il 35° incontro europeo del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra. Roma vi accoglierà calorosamente!". Sabato 19 gennaio infine, alle ore 17 nella parrocchia di Ognissanti a Roma, si terrà “una preghiera di azione di grazie per il bell’incontro europeo vissuto”.
La finalità della comunità di Taizé non è organizzare un proprio movimento di giovani ma cercare invece di accompagnare i ragazzi nell’approfondimento della fede e di stimolarli ad impegnarsi nella Chiesa, in particolare nelle proprie parrocchie. Questo tipo di scelta significa che se la Parola di Dio non si incarna nel territorio rimane una semplice “flatus vocis”. Ed è per questo che ogni anno, tra Natale e Capodanno, la comunità organizza in una metropoli europea un incontro di giovani, come tappa del "pellegrinaggio di fiducia sulla terra". Questo pellegrinaggio ha fatto tappa a Parigi, Barcellona, Londra, Praga, Budapest, Vienna, Monaco, Varsavia, Lisbona, Zagabria, Ginevra, Bruxelles, Rotterdam, Berlino... e cinque volte in Italia: a Roma nel 1980, 1982 e 1987 e a Milano nel 1998 e nel 2005. Gli incontri europei vogliono essere un sostegno ai giovani in ricerca, affinché siano testimoni di riconciliazione e di pace, non solo tra i cristiani ma anche tra i popoli. Permettendo ai giovani di diverse nazionalità di trovarsi insieme, l’incontro europeo è anche un’opportunità per riflettere sui grandi temi del nostro tempo, siano essi spirituali o legati alla vita pubblica. In questi incontri i giovani si preparano ad assumere delle responsabilità per la costruzione di un’Europa del domani più umana e fraterna.
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