sabato, gennaio 19, 2013
Ha avuto ampia eco e destato anche curiosità l’apertura, ieri, dell’account del Papa su Twitter in lingua latina. Il nuovo account, che segue gli 8 già attivi dal 12 dicembre scorso, ha superato in un giorno i 3 mila follower, segno che il latino suscita interesse anche nel mondo della Rete.  

 Radio Vaticana - Per una riflessione su questa inedita iniziativa, Alessandro Gisotti ha intervistato il prof. Ivano Dionigi, presidente della Pontificia Accademia di Latinità istituita da Benedetto XVI:
R. – La prima impressione è quella che viene proprio spazzata via l’idea di un uomo lontano, fuori dal mondo. Anzi è proprio in medias res, usando il mezzo di comunicazione che più rapidamente, in maniera più efficace arriva a tutti. Questo mi sembra un gran bel segnale: oltre al merito in sé della lingua latina, proprio del veicolo che usa. Mi pare che questo sia un segnale di grande attenzione, di voler essere proprio all’ordine del giorno.

D. – Questo accostamento latino e twitter è piuttosto inedito. In realtà, se vogliamo, il binomio innovazione-tradizione è proprio della storia della Chiesa: anche questo, forse, andrebbe ricordato…
R. – Sì, questo. Poi, io le dico una cosa ben più semplice che può sembrare una dissonanza: Twitter per il latino. Io ricordo questo: ognuno di noi scrive la posta elettronica: quella chiocciolina, @, è l’“at”. Tutti credono che sia inglese, invece è “ad”. Anche la chiocciolina nella posta elettronica è latino! Allora, nessuna contraddizione, come dico, perché tutta la nostra cultura e lingua e anche la tecnologia, sono innervati di questo. E poi, io credo come diceva Petrarca – noi dobbiamo avere costantemente lo sguardo rivolto in avanti e indietro. Noi viviamo di storia: ognuno di noi è storia. E quindi, questo conciliare i due momenti credo che sia vitale.

D. – Il Papa sta in qualche modo anche aiutando a sottolineare quanto sia importante riscoprire nella Chiesa – ma non solo – il latino…
R. – Sì, sta dando un segnale. Anche perché il latino, volendosi attenere a Twitter, proprio a questa rigidità di battute, si attaglia molto bene perché è la lingua della concisione per eccellenza, per antonomasia. Anche qui, conoscere un po’ la struttura della lingua latina, così sintetica, credo che alcuni di coloro che amano Twitter possano trovarsi in buona compagnia del latino. Twitter, infatti, esige rigore, concisione, brevità, andare all’essenziale. Io credo che oggi, poi, tutti noi abbiamo bisogno di tornare ad essere un po’ “tacitiani” in questo profluvio di parole. Imparare il valore delle parole, che aiuta tutti ad una maggiore consapevolezza ed a pensare prima di parlare. Quando uno partiva oppure c’era qualche evento, c’era proprio una formula classica augurale: “Felix, faustus fortunatusque sit hic nuntius!”: questo annuncio sia veramente fausto e abbia buon esito in tutte le direzioni, e quindi raggiunga il maggior numero di interlocutori. Era l’“in bocca al lupo” della classicità, che io mi sento oggi di fare di fronte a questo annuncio.

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