Nell’Italia travolta ormai da ogni genere di scandali, non poteva mancare, e alla grande, quello che sta travolgendo i cosiddetti camici bianchi
di Silvio Foini
Questa volta il malcostume si riversa sul tesoro più caro che ognuno di noi possiede: la salute. Chi si rivolge ad un sanitario perché afflitto da una patologia dovrebbe trovare aiuto, invece spesso, come nel caso di Modena, le cose non vanno esattamente così. I Nas hanno condotto in questi giorni una brillante operazione denominata “Camici sporchi” e quel che è emerso dalle indagini è invero poco rassicurante: pazienti della cardiologia si sono trovati ad essere inconsapevoli cavie umane di sperimentazioni cliniche assai aberranti. I medici testavano sui malati degli “stent”, palloncini medicali per angioplastica, privi del marchio CE e in più anche difettosi, senza nemmeno firmare l’obbligatorio consenso informato. I fatti risalgono ad un periodo compreso fra gli anni 2009 e 2011 e gli accertamenti non sono ancora del tutto conclusi: gli investigatori stanno infatti cercando di ricostruire le complicità e le connivenze che hanno permesso questo turpe ingranaggio. Al momento risultano indagati 67 fra medici e rappresentanti delle 12 aziende fornitrici di questi apparati medicali non consoni alle direttive sanitarie, tra cui 6 ditte straniere cui è stato proibito contattare le pubbliche amministrazioni, mentre per 7 persone è stata decisa l’interdizione dall’esercizio di attività e professioni.
Altri scandali “medici” nel sud Italia, in Puglia per la precisione. La Guardia di Finanza ha arrestato tre oculisti accusati di falso ideologico e abuso d’ufficio: avrebbero organizzato e gestito nell’ospedale pubblico Sarcone di Terlizzi, in provincia di Bari, una vera e propria clinica privata. In pratica il responsabile del reparto agevolava i ricoveri di pazienti seguiti da medici esterni che avrebbero operato gli stessi pazienti abusivamente nella struttura ospedaliera pubblica, violando specifiche norme in materia sanitaria e arrecando un danno alla Asl Bari2.
Questi i fatti inquietanti che colpiscono l’immaginario della gente e diffondono sempre più sfiducia verso il sociale. Se anche i medici ora cadono in questo genere di reati vuol dire che nemmeno più il giuramento di Ippocrate ha il minimo valore. Sarà lungo e difficile risalire la china del malcostume dilagante se non si recupererà prima il senso dei valori cristiani e civili che oggi, da più parti, sono calpestati ed irrisi.
di Silvio Foini
Questa volta il malcostume si riversa sul tesoro più caro che ognuno di noi possiede: la salute. Chi si rivolge ad un sanitario perché afflitto da una patologia dovrebbe trovare aiuto, invece spesso, come nel caso di Modena, le cose non vanno esattamente così. I Nas hanno condotto in questi giorni una brillante operazione denominata “Camici sporchi” e quel che è emerso dalle indagini è invero poco rassicurante: pazienti della cardiologia si sono trovati ad essere inconsapevoli cavie umane di sperimentazioni cliniche assai aberranti. I medici testavano sui malati degli “stent”, palloncini medicali per angioplastica, privi del marchio CE e in più anche difettosi, senza nemmeno firmare l’obbligatorio consenso informato. I fatti risalgono ad un periodo compreso fra gli anni 2009 e 2011 e gli accertamenti non sono ancora del tutto conclusi: gli investigatori stanno infatti cercando di ricostruire le complicità e le connivenze che hanno permesso questo turpe ingranaggio. Al momento risultano indagati 67 fra medici e rappresentanti delle 12 aziende fornitrici di questi apparati medicali non consoni alle direttive sanitarie, tra cui 6 ditte straniere cui è stato proibito contattare le pubbliche amministrazioni, mentre per 7 persone è stata decisa l’interdizione dall’esercizio di attività e professioni.
Altri scandali “medici” nel sud Italia, in Puglia per la precisione. La Guardia di Finanza ha arrestato tre oculisti accusati di falso ideologico e abuso d’ufficio: avrebbero organizzato e gestito nell’ospedale pubblico Sarcone di Terlizzi, in provincia di Bari, una vera e propria clinica privata. In pratica il responsabile del reparto agevolava i ricoveri di pazienti seguiti da medici esterni che avrebbero operato gli stessi pazienti abusivamente nella struttura ospedaliera pubblica, violando specifiche norme in materia sanitaria e arrecando un danno alla Asl Bari2.
Questi i fatti inquietanti che colpiscono l’immaginario della gente e diffondono sempre più sfiducia verso il sociale. Se anche i medici ora cadono in questo genere di reati vuol dire che nemmeno più il giuramento di Ippocrate ha il minimo valore. Sarà lungo e difficile risalire la china del malcostume dilagante se non si recupererà prima il senso dei valori cristiani e civili che oggi, da più parti, sono calpestati ed irrisi.
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