I cristiani di Aleppo sono vittime di morte e distruzione per i combattimenti che, da mesi, stanno interessando la città. I quartieri cristiani, negli ultimi tempi, sono stati colpiti dalle forze dei ribelli che combattono contro l’esercito regolare e questo ha causato un esodo di civili.
Aleppo, (Fides) – Lo dice in un accorato messaggio inviato all’Agenzia Fides un sacerdote greco cattolico di Aleppo, a cui Fides preferisce garantire l’anonimato per ragioni di sicurezza. Il messaggio, titolato “Vivere da cristiani nell’inferno di Aleppo”, spiega: “Da molto tempo i cristiani di Aleppo vivono in quartieri molto vicini tra loro: Sulaymaniyah, Aziziyah, Villas,Telefon Hawaii, Al Jabiriyah, Al Maydan, Al Surian, Al Tilal. Queste aree sono attualmente sotto il controllo dell'esercito regolare siriano, mentre aree vicine sono occupate dall’opposizione armata. Per questo i nostri quartieri sono quotidianamente oggetto di bombardamenti e dei tiri dei cecchini fra i ribelli. I bombardamenti sono a volte ciechi, senza uno scopo, e questo causa forti danni alle case, o vittime innocenti come i passanti”.
Il sacerdote elenca a Fides le ultime vittime nella comunità: “I nostri ultimi martiri sono Fadi Samir Haddad, Elias Abdel Nour, Nichan Vartanian, Vartan Karbedjian, Maria Fahmeh e il piccolo Joëlle Fahmeh, tutte vittime innocenti”. Passa poi in rassegna i danni alle strutture: “E’ stato colpito l’Arcivescovado greco cattolico a Tilal, con forti danni e il ferimento di p.Imad Daher. Colpi di mortaio hanno danneggiato la chiesa di San Michele Arcangelo e un importante monastero delle suore a Aziziyya; un edificio pastorale della comunità greco-cattolica, chiamato “La Speranza” è stato colpito, uccidendo tre persone e causando decine di feriti fra i civili”. Anche il convento dei padri francescani a Sulaymaniyah è stato colpito e in parte è inagibile. Intanto, prosegue il testo, “bombe continuano a cadere sul quartiere di Almidan, a maggioranza armena, lanciate da gruppi dell’opposizione armata che è posizionata a Bustan el-Bacha: hanno ucciso diverse persone, ne hanno ferite molte e hanno distrutto molte case”. Alcuni gruppi, nella frastagliata opposizione, dove si annidano anche gruppi jiahadisti, “sparano sulle case e sugli edifici cristiani, per costringere gli occupanti a fuggire per poi prenderne possesso” conclude il testo.
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Il sacerdote elenca a Fides le ultime vittime nella comunità: “I nostri ultimi martiri sono Fadi Samir Haddad, Elias Abdel Nour, Nichan Vartanian, Vartan Karbedjian, Maria Fahmeh e il piccolo Joëlle Fahmeh, tutte vittime innocenti”. Passa poi in rassegna i danni alle strutture: “E’ stato colpito l’Arcivescovado greco cattolico a Tilal, con forti danni e il ferimento di p.Imad Daher. Colpi di mortaio hanno danneggiato la chiesa di San Michele Arcangelo e un importante monastero delle suore a Aziziyya; un edificio pastorale della comunità greco-cattolica, chiamato “La Speranza” è stato colpito, uccidendo tre persone e causando decine di feriti fra i civili”. Anche il convento dei padri francescani a Sulaymaniyah è stato colpito e in parte è inagibile. Intanto, prosegue il testo, “bombe continuano a cadere sul quartiere di Almidan, a maggioranza armena, lanciate da gruppi dell’opposizione armata che è posizionata a Bustan el-Bacha: hanno ucciso diverse persone, ne hanno ferite molte e hanno distrutto molte case”. Alcuni gruppi, nella frastagliata opposizione, dove si annidano anche gruppi jiahadisti, “sparano sulle case e sugli edifici cristiani, per costringere gli occupanti a fuggire per poi prenderne possesso” conclude il testo.
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