“La Francia riconosce con lucidità la repressione sanguinosa della manifestazione dei cittadini algerini il 17 ottobre 1961”.
Misna - Sono le parole, storiche, con cui il presidente della Repubblica francese Francois Hollande per la prima volta riconosce la responsabilità delle forze dell’ordine francesi nel massacro costato la vita a un numero imprecisato di manifestanti algerini “Il 17 ottobre 1961, algerini che manifestavano per il diritto all’indipendenza sono stati uccisi in una sanguinosa repressione” ha dichiarato Hollande in un comunicato diffuso dall’Eliseo. “Cinquantun’anni dopo quella tragedia, rendo omaggio alla memoria delle vittime” ha aggiunto. Lo scorso anno, mezzo secolo dopo i fatti tragici di quella che passò alla storia come la ‘nuit noire’ (notte nera) di Parigi, l’allora presidente Nicolas Sarkozy in linea con tutti i suoi predecessori, si era rifiutato di commemorare l’evento e presentare le sue scuse a nome delle autorità. La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1961, agenti di polizia dispersero con la forza migliaia di manifestanti che sfilavano pacificamente per la strade della capitale, chiedendo l’indipendenza dell’Algeria. Gli scontri, secondo cronache mai ufficializzate dai media francesi, si conclusero con un numero imprecisato, tra gli 80 e i 200 morti e oltre 11.000 arresti. I corpi senza vita di molte delle vittime furono gettate nelle acque della Senna.
Misna - Sono le parole, storiche, con cui il presidente della Repubblica francese Francois Hollande per la prima volta riconosce la responsabilità delle forze dell’ordine francesi nel massacro costato la vita a un numero imprecisato di manifestanti algerini “Il 17 ottobre 1961, algerini che manifestavano per il diritto all’indipendenza sono stati uccisi in una sanguinosa repressione” ha dichiarato Hollande in un comunicato diffuso dall’Eliseo. “Cinquantun’anni dopo quella tragedia, rendo omaggio alla memoria delle vittime” ha aggiunto. Lo scorso anno, mezzo secolo dopo i fatti tragici di quella che passò alla storia come la ‘nuit noire’ (notte nera) di Parigi, l’allora presidente Nicolas Sarkozy in linea con tutti i suoi predecessori, si era rifiutato di commemorare l’evento e presentare le sue scuse a nome delle autorità. La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1961, agenti di polizia dispersero con la forza migliaia di manifestanti che sfilavano pacificamente per la strade della capitale, chiedendo l’indipendenza dell’Algeria. Gli scontri, secondo cronache mai ufficializzate dai media francesi, si conclusero con un numero imprecisato, tra gli 80 e i 200 morti e oltre 11.000 arresti. I corpi senza vita di molte delle vittime furono gettate nelle acque della Senna.
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