Un breve ritratto psicologico di chi, in questi giorni, condanna al barbecue piante, animali e persone…
Un odio feroce per ogni segno di vita sulla faccia della Terra alberga nella mente malata dei piromani: una determinata volontà di distruzione che non risparmia sofferenze ad ogni essere vivente, compresi i propri parenti ed amici. Il piromane verosimilmente ha una fantasia ipotrofica, bloccata su pochi desideri egoistici-criminali e su pochi obiettivi incredibili, che poi risultano quasi sempre puerili ad ogni successiva analisi psicologica da parte di specialisti CTU dei tribunali penali che si cimentano nella ricerca di motivazioni alla base dell’innesco di tali catastrofi. A fronte di tali azioni devastanti anche le pie sollevazioni dei naturalisti e degli animalisti appaiono impotenti ed inadeguate a prevenire, o almeno a mitigare, la vastità della mattanza.
Non vi sono aggettivi per qualificare i gesti distruttivi ai danni della natura indifesa e della povera gente malcapitata che per caso rimane intrappolata dalle fiamme. I piromani non hanno pietà di tante bestioline che rimangono arrostite nei roghi, non hanno rispetto del lavoro degli agricoltori che impiegano tanti anni per coltivare un frutteto, non vogliono far vivere le piante nel loro ambiente naturale. Gli incendi estivi effettuati dai piromani evidenziano parimenti un odio malsano ed un’assenza dei sentimenti che ogni religione nutre nei confronti dei doni concessi al genere umano.
Un barbecue infernale che nella fantasia malata dei criminali serve a soddisfare la sete di distruzione e di impoverimento di ogni cosa. L’innesco dei roghi piccoli e grandi che provocano il perenne inquinamento ambientale e la strage di ogni cosa forse potrà arginarsi soltanto con una nuova e più incisiva illuminazione delle menti malate attraverso il coinvolgimento educativo di intere generazioni, con l’opera delle religioni, della scuola e della giustizia, certamente non soltanto con l’eroismo dei coraggiosi volontari della protezione civile e delle Forze dell’ordine.
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