giovedì, agosto 02, 2012
A conclusione dell’ottavo centenario della consacrazione di Chiara d’Assisi e nei giorni della Novena che precedono la festa della Santa, vogliamo percorrere per gli amici de La Perfetta Letizia un breve ma intenso viaggio concreto e spirituale in alcuni dei monasteri di clarisse in Italia...

Sarà un modo per entrare nel vivo della spiritualità di santa Chiara e constatare come sia sempre e ancora attuale e come, allo stesso tempo, le clarisse oggi riescano ad attualizzare il carisma di Chiara nell’ambiente in cui il Signore le chiama. Andremo al di là delle grate e sperimenteremo come il carisma clariano sia incentrato sulla relazione, sulla preghiera e sull’incontro: potremo così conoscere anche gli innumerevoli problemi a cui i monasteri oggi devono far fronte per tenere viva la passione di Chiara per Dio e per i fratelli. Il nostro cammino inizia, nel giorno in cui si celebra il Perdono d’Assisi, con le Sorelle Clarisse di Lecce.

Ci è stato chiesto di raccontare qualcosa di noi, sia pure in forma sintetica, per condividere la nostra modalità di ricerca nella Chiesa. Ebbene, ci presentiamo: siamo le Sorelle Povere di S. Chiara in Lecce, piccola fondazione della Comunità di Otranto (LE), presenti da poco più di un anno nel centro storico della città. La nostra fraternità fondante in Otranto è formata da ventisette sorelle, delle quali sette in Albania, dove nel 2003 è stata avviata una fondazione monastica in Scutari, e quattro a Lecce dal 29 novembre 2010. Il nostro impegno quotidiano è determinato dal desiderio di vivere il Vangelo, senza nulla di proprio e in unità di spiriti, secondo l'ispirazione della Madre S. Chiara; per questo, giorno dopo giorno, desideriamo seguire il Signore senza appropriarci di nulla, vivendo in comunione fraterna.

Per carisma non ci dedichiamo ad alcuna forma diretta di apostolato. La nostra presenza fraterna e orante nella Chiesa vuole rendere visibile un primato, per orientare i cuori alla ricerca dell’Assoluto di Dio. Non abbiamo scelto di servire i poveri, ma di vivere da povere, abbracciando la povertà di coloro che sono poveri.

Da poco più di un anno e mezzo ci siamo stabilite nel centro storico della città di Lecce, luogo dove abitano uomini e donne di provenienza, fede e condizioni diverse, come piccola fraternità di sorelle che vivono secondo la forma di vita contemplativa clariana. Questi primissimi tempi sono una sfida aperta, che interpella la nostra fedeltà a Dio e che ci invita a riflettere sul senso della nostra presenza di consacrate, nella Chiesa e nel mondo. Che cosa può dire, infatti, ancora oggi, una scelta di vita consacrata contemplativa, che si nutre di silenzio, si sottrae al visibile, si appassiona di relazioni, nel panorama del nostro tempo dai ritmi irrequieti, dai legami instabili, dai messaggi urlati? E ancora di più: a un mondo che produce sacche traboccanti di povertà e di disagi, quale credibilità evangelica può offrire una vita che appare proteggersi dalla storia? La nostra presenza cristiana è chiamata a confrontarsi con i grossi interrogativi odierni, che ci sollecitano a una costante revisione. In quest’ottica, ci collochiamo pian piano nel territorio leccese, impegnandoci anzitutto in un cammino di conversione personale e comunitaria e richiamandoci all’Unico che può offrire la vera gioia del cuore. Condividiamo la celebrazione eucaristica e la preghiera della Liturgia delle Ore con i fedeli; siamo a disposizione per l’accoglienza di gruppi che desiderano conoscere la nostra vita e la spiritualità clariana, o mettersi in ascolto della Parola, o semplicemente condividere la preghiera con noi. Offriamo, inoltre, la nostra amicizia ai poveri, agli stranieri, a coloro che sono immersi nella solitudine, cercando di lavorare “in rete” con amici e associazioni che possano aiutarci a rispondere concretamente ai bisogni che via via si presentano. Ci poniamo in ascolto delle aspettative del tempo attuale, continuando ad annunciare a tutti che Dio esiste e che Dio è amore, che è possibile vivere esclusivamente per lui, intercedendo con la preghiera e con la testimonianza di vita, perché ogni uomo sia felice.
Nella comunione del carisma e della preghiera, vi auguriamo ogni bene nel Signore e un buon cammino di fraternità, alla sequela del Maestro.


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