Tokyo (Asianews) - Una nuova autostrada sottomarina del web, capace di trasportare dati e informazioni a tempo di record fra il Giappone e Singapore, passando per la Malaysia e le Filippine. È la Asia Submarine-cable Express (Ase), che si snoda per 7.800 km al di sotto dell'oceano (nella foto) e costituisce la via di comunicazione più rapida mai realizzata in Asia per la rete internet. Realizzata attraverso un sistema di fibre ottiche, essa ha una capacità di 40 gigabits per secondo ed è di tre millisecondi più veloce di ogni altro collegamento via cavo che unisce Tokyo e la città-Stato del Sud-est asiatico. Il guadagno può sembrare irrisorio, ma di fatto è decisivo nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali.

I cosiddetti "commerci ad alta frequenza" controllati dai computer, infatti, devono processare centinaia di migliaia di transazioni in meno di un secondo. Queste operazioni sono stabilite da un programma che traccia le condizioni del mercato in tempo reale. E, come spiega Ralph Silva, lo stratega della rete, anche una frazione di secondo risulta essenziale per determinare la vittoria di una banca o di un fondo speculativo in lotta fra loro.

L'esperto sottolinea che "se tutte le banche prendessero nello stesso momento, la medesima decisione" sarà vincente quella che "arriverà per prima" al computer preposto a gestire le transazioni. Ecco perché è fondamentale il supporto tecnico sul quale viaggiano le informazioni. "Tre millisecondi in un computer - aggiunge Silva - sono un'ora di tempo per l'essere umano".

Gli ingegneri hanno progettato la nuova via di comunicazione cercando, per quanto possibile, di mantenere una linea retta, riducendo così di circa 65 millisecondi i tempo necessario per viaggiare da un capo all'altro della rete. Con una potenza di 40 Gbps, essa consente - ad esempio - di scaricare un dvd ad alta risoluzione in circa due secondi.

L'Asia Submarine-cable Express (Ase) si aggiunge al reticolo di cavi sottomarini che si sviluppano nelle acque che circondano il Giappone. Fra queste vi sono reti gestite da operatori australiani, di Taiwan, Singapore e Hong Kong. Molti di questi collegamenti hanno subito gravi danni in seguito al terremoto che ha colpito le coste nipponiche nel marzo 2011. Un precedente sisma al largo di Taiwan, nel dicembre 2006, ha interrotto diverse linee di comunicazione in Asia. Per questo, spiega Hiryuki Matsumoto, della giapponese NTT, "abbiamo evitato l'area attorno a Taiwan, dove si verificano spesso terremoti".

Assieme alla nipponica NTT, le altre compagnie coinvolte nel progetto informatico sono la filippina PLDT, la StarHub di Singapore e Telekom Malaysia.