domenica, luglio 22, 2012
Proviamo con i mari. Chissà non nasca una balena!

di Silvio Foini

Dopo il grande “successo” riportato da Monti superMario al vertice U.E. contro la Cancellierona tedesca, il risultato è stato lo spread oltre 500. Figuriamoci fosse stato un insuccesso! Le minacce esibite da un’Italia che lascia l’Euro non spaventano nessuno e non inducono a più miti consigli né la grande Germania né l’ormai famigerata Bce. Ci si può domandare se ora il Silvione nazionale non abbia ragione a chiedere chiarimenti al Colle sul fatto di essere stato costretto a lasciare in quanto fonte di tutti gli italici mali. Ieri Piazza Affari ha perso il 4,38%: Borsa dunque ai minimi storici. Però il Berlusca ora non c’entra: non ha più la barra del timone in mano e l’Italia va sempre più alla deriva. Correnti impetuose la spingono verso uno scoglio che si vede benissimo, ma che sembra inevitabilmente attendere di sfasciare la prua italica.

Già, noi terra di poeti, santi e navigatori. Lasciamo stare l’argomento. Chi scrive non è un laureato alla Bocconi (anche se ultimamente ha dovuto ingoiarne di amari come tutti noi), ma tuttavia non è nemmeno un boccalone. Non credo sia colpa di nessuno dei nostri governanti di prima o di oggi se ci è piombata fra capo e collo una crisetta niente male made in U.S.A. Diciamo che siamo ancora tutti sotto shock e ci affanniamo a fare i boscaioli: taglia qua e taglia là finché ci troveremo in un bel prato senza più nemmeno l’erba da brucare e vedremo i verdi pascoli altrui lussureggianti di pinete e grasse vacche. Sarebbe auspicabile un tranquillo e sereno ragionamento che certamente i dotti professori al governo potrebbero (si spera) essere in grado di fare. Se non si crea lavoro si può tagliare tutto e risparmiare un sacco di eurini ma poi punto e a capo. Non sarebbe male, consentitemi un discorso fra amici del Bar Sport, obbligare i signori industriali che hanno fatto fagotto e son sbarcati su altri lidi ove con poca spesa portano a casa il bue, a riportare le aziende in Italia e dare lavoro ai compatrioti che ormai brancolano nel buio della disoccupazione e della cassa integrazione (che poi paghiamo sempre noi soliti)… Certamente è necessario offrire loro agevolazioni importanti che costerebbero meno allo stato del puro assistenzialismo ma che di converso renderebbero la dignità del lavoro ai padri di famiglia.

Comunque per me, Monti o Berlusca, se non ci si dà una mossa, qui finisce in crusca. Una domanda per chiudere: come si possono dare 600mila euro all’anno al nuovo direttore della RAI? Ma vogliamo fare le persone serie?

Sono presenti 2 commenti

Anonimo ha detto...

Mi auguro che questa proposta sia letta dai governanti. Inutile arrampicarsi sugli specchi.
Le soluzioni ci sono e questa potrebbe essere una di quelle.Spremere i cittadini come limoni non serve a niente.

Anonimo ha detto...

succhire il sangue ai cittadini non crea inimicizie :è il valzer che i politici e i loro assoldati(Monti e Comp)sanno ballare.
Pubblicano l'Italia dei furbetti e non quella dei furboni.Marci ,marci,con la bocca sporca di sangue.

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