venerdì, giugno 22, 2012
La solenne apertura l'11 ottobre, con una messa concelebrata da padri sinodali, i presidenti delle conferenze episcopali e i padri conciliari viventi. Previsti giornate dedicate a religiosi, seminaristi, catechisti, giovani, confraternite, movimenti, associazioni mariane e ancora la canonizzazione di martiri e testimoni della fede, una adorazione eucaristica contemporanea in tutte le chiese del mondo, convegni, manifestazioni culturali, una mostra dedicata a san Pietro.

AsiaNews - Quasi un anno santo, con giornate dedicate a religiosi, seminaristi, catechisti, giovani, confraternite, movimenti, associazioni mariane e ancora la canonizzazione di martiri e testimoni della fede, una adorazione eucaristica contemporanea in tutte le chiese del mondo, convegni, manifestazioni culturali, una mostra dedicata a san Pietro, un concerto e un sito (www.annusfidei.va.). E ancora, sussidi, un inno e il logo (qui a fianco). Sarà l'Anno della fede, destinato, come ha scritto Benedetto XVI in Porta fidei, a "riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve fare proprio".

Finalità ed eventi dell'Anno sono stati presentati, oggi, in Vaticano da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione e da mons. Graham Bell, sotto-segretario del medesimo dicastero.

Un avvenimento che si aprirà l'11 ottobre, ricorrenza del cinquantesimo anniversario dell'inizio del Concilio Vaticano II, con una messa concelebrata da tutti i Padri sinodali, dai presidenti delle Conferenze episcopali del mondo e dai Padri conciliari ancora viventi.

"L'Anno della fede - ha spiegato mons. Fisichella - anzitutto, intende sostenere la fede di tanti credenti che nella fatica quotidiana non cessano di affidare con convinzione e coraggio la propria esistenza al Signore Gesù. La loro preziosa testimonianza, che non fa notizia davanti agli uomini, ma è preziosa agli occhi dell'Altissimo, è ciò che permette alla Chiesa di presentarsi nel mondo di oggi, come lo fu nel passato, con la forza della fede e con l'entusiasmo dei semplici. Questo Anno, comunque, si inserisce all'interno di un contesto più ampio segnato da una crisi generalizzata che investe anche la fede. Sottoposto da decenni alle scorribande di un secolarismo che in nome dell'autonomia individuale richiedeva l'indipendenza da ogni autorità rivelata e faceva del proprio programma quello di "vivere nel mondo come se Dio non esistesse", il nostro contemporaneo si ritrova spesso a non sapersi più collocare. La crisi di fede è espressione drammatica di una crisi antropologica che ha lasciato l'uomo a se stesso; per questo si ritrova oggi confuso, solo, in balia di forze di cui non conosce neppure il volto, e senza una meta verso cui destinare la sua esistenza. È necessario poter andare oltre la povertà spirituale in cui si ritrovano molti dei nostri contemporanei, i quali non percepiscono più l'assenza di Dio dalla loro vita, come una assenza che dovrebbe essere colmata. L'Anno della fede, quindi, intende essere un percorso che la comunità cristiana offre a tanti che vivono con la nostalgia di Dio e il desiderio di incontrarlo di nuovo. È necessario, pertanto, che i credenti sentano la responsabilità di offrire la compagnia della fede, per farsi prossimo con quanti chiedono ragione del nostro credere".

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa