L'insegnamento di De Gasperi per l'Europa di oggi: di questo si è parlato al Parlamento Europeo a Bruxelles, in un incontro voluto con politici e storici in una fase di grande crisi. L'ha seguito la nostra inviata Fausta Speranza: ascolta
Radio Vaticana - Dal 1948 questo è il momento più difficile per l'Europa: lo afferma l'On. Gargani, promotore dell'iniziativa voluta per riflettere su uno dei Padri dell'Europa unita, con Schuman e Adenauer. De Gasperi – viene ricordato - aveva capito che gli interessi nazionali si potevano difendere in una dimensione più ampia: in una dimensione politica che si è cercato di costruire partendo dalla economia e dalla moneta. Il salto alla dimensione di un'Unione politica non è avvenuto e il punto è proprio che questa crisi è politica. E' il valore politico che dovrebbe sostenere l'unione monetaria – viene ribadito con forza- cioè la solidarietà economica dovrebbe nascere dalla solidarietà politica.
L'On. Mauro ricorda che i padri della Chiesa erano non a caso cristiani: i loro valori partivano dalla passione per il Bene comune. Questo il valore fondamentale da riscoprire. In un momento in cui si chiedono segnali forti alla Germania, interessante sentirlo ribadire in tedesco:
L'europarlamentare Brook ricorda l'intesa forte tra De Gasperi e Adenauer per un partito popolare europeo, a partire da valori cattolici – dice – che vengono prima dei titoli di Stato. Il successo della Germania è grazie all'euro e all'Unione sottolinea, chiedendo riforme coraggiose come una politica fiscale comune. Ma in questo contesto, lo storico Miguel Gotor raccomanda di non vedere solo le difficoltà:
“Si è fatto, in realtà, molto di più di quello che si pensa o si vuole credere in questi 50 anni, se pensiamo che alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Europa era un continente senza guida politica, distrutto”.
Dunque i valori dei Padri dell'Europa per un impulso nuovo alla costruzione politica che sola può sostenere l'economia.
Radio Vaticana - Dal 1948 questo è il momento più difficile per l'Europa: lo afferma l'On. Gargani, promotore dell'iniziativa voluta per riflettere su uno dei Padri dell'Europa unita, con Schuman e Adenauer. De Gasperi – viene ricordato - aveva capito che gli interessi nazionali si potevano difendere in una dimensione più ampia: in una dimensione politica che si è cercato di costruire partendo dalla economia e dalla moneta. Il salto alla dimensione di un'Unione politica non è avvenuto e il punto è proprio che questa crisi è politica. E' il valore politico che dovrebbe sostenere l'unione monetaria – viene ribadito con forza- cioè la solidarietà economica dovrebbe nascere dalla solidarietà politica.
L'On. Mauro ricorda che i padri della Chiesa erano non a caso cristiani: i loro valori partivano dalla passione per il Bene comune. Questo il valore fondamentale da riscoprire. In un momento in cui si chiedono segnali forti alla Germania, interessante sentirlo ribadire in tedesco:
L'europarlamentare Brook ricorda l'intesa forte tra De Gasperi e Adenauer per un partito popolare europeo, a partire da valori cattolici – dice – che vengono prima dei titoli di Stato. Il successo della Germania è grazie all'euro e all'Unione sottolinea, chiedendo riforme coraggiose come una politica fiscale comune. Ma in questo contesto, lo storico Miguel Gotor raccomanda di non vedere solo le difficoltà:
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I decreti Gullo furono non solo l'unico “tentativo attuato dagli esponenti governativi della sinistra di avanzare sulla via delle riforme” (Paul Ginsborg) e che fecero diventare Gullo il Ministro dei contadini, ma anche, attraverso la costituzione dei Comitati Comunali, il primo modello di governo locale dell'Italia liberata (vedere Archivio Luce [1] la voce “I granai del popolo” nel documentario – anche questo citato a pag. 28 del suo diario - dove si può anche vedere Fausto Gullo che spiega i suoi decreti e il Ministro Alberto Cianca, del Partito D'Azione, che ne sottolinea la valenza internazionale).
Ricoprì l'incarico di Ministro dell'Agricoltura fino al 1946, nel Secondo governo di Alcide De Gasperi, quando fu sostituito all'Agricoltura dal possidente terriero democristiano Antonio Segni e fu nominato Ministro alla Giustizia. Tra l'estate del 1944 e la primavera del 1945, come Ministro dell'Agricoltura del II Governo Badoglio, emanò alcuni decreti che avevano l'ambizione di creare una legislazione agraria
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