Dopo la risurrezione, Gesù aprì le menti degli apostoli per comprendere le Scritture sul Cristo; "possano i nostri cuori e le nostre menti aprirsi alla comprensione delle Scritture". In questo periodo nel quale di solito i bambini fanno la prima comunone, Benedetto XVI invita sacerdoti, catechisti e genitori "catechisti a preparare bene questa festa della fede, con grande fervore ma anche con sobrietà".
Asianews - Allo stesso modo col quale Gesù risorto è apparso in mezzo agli apostoli, anche oggi "il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dell'Eucaristia" e come "ha donato la sua pace" ai discepoli, "ancora oggi egli ci dono la sua pace e apre la vita alla felicità e ci invita a divenire suoi testimoni fino ai confini della terra, nel nostro mondo segnato dal male e dalla sofferenza, dal dolore e dalla paura". Ci sono 30mila persone in piazza san Pietro per la recita del Regina Caeli, che sostituisce l'Angelus nel periodo tra Pasqua e Pentecoste.
Con loro Benedetto XVI commenta il Vangelo di oggi nel quale "Gesù risorto si presenta in mezzo ai discepoli, i quali, increduli e impauriti, pensano di vedere un fantasma". "Poiché la risurrezione non cancella i segni della crocifissione, Gesù mostra agli Apostoli le mani e i piedi. E per convincerli, chiede persino qualcosa da mangiare. Così i discepoli gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro".
"Grazie a questi segni molto realistici, i discepoli superano il dubbio iniziale e si aprono al dono della fede; e questa fede permette loro di capire le cose scritte sul Cristo «nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi» . Leggiamo, infatti, che Gesù «aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati... Di questo voi siete testimoni"» (Lc 24,45-48). Il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dell'Eucaristia. Come, perciò, i discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane (cfr Lc 24,35), così anche noi incontriamo il Signore nella Celebrazione eucaristica. Spiega, a tale proposito, san Tommaso d'Aquino che «è necessario riconoscere secondo la fede cattolica, che tutto il Cristo è presente in questo Sacramento... perché mai la divinità ha lasciato il corpo che ha assunto» (S.Th. III, q. 76, a. 1)".
Il Papa, infine, ricordando che nel tempo pasquale la Chiesa, solitamente, amministra la Prima Comunione ai bambini, ha esortato " i parroci, i genitori e i catechisti a preparare bene questa festa della fede, con grande fervore ma anche con sobrietà. «Questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento in cui... si è percepita l'importanza dell'incontro personale con Gesù» (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 19). La Madre di Dio ci aiuti ad ascoltare con attenzione la Parola del Signore e a partecipare degnamente alla Mensa del Sacrificio Eucaristico, per diventare testimoni dell'umanità nuova".
Concetti che Benedetto XVI ha ripetuto nei saluti nelle varie lingue, sottolineando in particolare, in francese e in inglese, l'auspicio che "possano i nostri cuori e le nostre menti aprirsi alla comprensione delle Scritture".
Asianews - Allo stesso modo col quale Gesù risorto è apparso in mezzo agli apostoli, anche oggi "il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dell'Eucaristia" e come "ha donato la sua pace" ai discepoli, "ancora oggi egli ci dono la sua pace e apre la vita alla felicità e ci invita a divenire suoi testimoni fino ai confini della terra, nel nostro mondo segnato dal male e dalla sofferenza, dal dolore e dalla paura". Ci sono 30mila persone in piazza san Pietro per la recita del Regina Caeli, che sostituisce l'Angelus nel periodo tra Pasqua e Pentecoste.
Con loro Benedetto XVI commenta il Vangelo di oggi nel quale "Gesù risorto si presenta in mezzo ai discepoli, i quali, increduli e impauriti, pensano di vedere un fantasma". "Poiché la risurrezione non cancella i segni della crocifissione, Gesù mostra agli Apostoli le mani e i piedi. E per convincerli, chiede persino qualcosa da mangiare. Così i discepoli gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro".
"Grazie a questi segni molto realistici, i discepoli superano il dubbio iniziale e si aprono al dono della fede; e questa fede permette loro di capire le cose scritte sul Cristo «nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi» . Leggiamo, infatti, che Gesù «aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati... Di questo voi siete testimoni"» (Lc 24,45-48). Il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dell'Eucaristia. Come, perciò, i discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane (cfr Lc 24,35), così anche noi incontriamo il Signore nella Celebrazione eucaristica. Spiega, a tale proposito, san Tommaso d'Aquino che «è necessario riconoscere secondo la fede cattolica, che tutto il Cristo è presente in questo Sacramento... perché mai la divinità ha lasciato il corpo che ha assunto» (S.Th. III, q. 76, a. 1)".
Il Papa, infine, ricordando che nel tempo pasquale la Chiesa, solitamente, amministra la Prima Comunione ai bambini, ha esortato " i parroci, i genitori e i catechisti a preparare bene questa festa della fede, con grande fervore ma anche con sobrietà. «Questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento in cui... si è percepita l'importanza dell'incontro personale con Gesù» (Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 19). La Madre di Dio ci aiuti ad ascoltare con attenzione la Parola del Signore e a partecipare degnamente alla Mensa del Sacrificio Eucaristico, per diventare testimoni dell'umanità nuova".
Concetti che Benedetto XVI ha ripetuto nei saluti nelle varie lingue, sottolineando in particolare, in francese e in inglese, l'auspicio che "possano i nostri cuori e le nostre menti aprirsi alla comprensione delle Scritture".
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