giovedì, aprile 05, 2012
Dall'Hermitage Museum di San Pietroburgo arriva alla National Gallery "La fuga in Egitto"

di Nicolina Sambo-Bozza

La mostra si concentra sugli anni giovanili di Tiziano esplorando il percorso artistico che lo ha portato alla "Fuga in Egitto", la sua prima commissione importante e attualmente in prestito alla National dall'Hermitage Museum di San Pietroburgo. Il compito di accogliere i visitatori viene affidato ad una serie di ritratti che, come specificato dal curatore della mostra Antonio Mazzotta, hanno lo scopo di presentare al pubblico coloro che hanno creduto nel talento dell'artista e lo hanno sostenuto, in particolare i Barbarigo, ricca famiglia veneziana. Tra i ritratti, quello de "La Schiavona", ossia donna della Dalmazia, spicca per la sua corposità prorompente che riempie la scena e che testimonia la sicurezza di un artista più maturo.

Il percorso di crescita del Tiziano viene analizzato con un occhio attento all'influenza esercitata su di lui da altri artisti contemporanei, come i suoi maestri Giorgione e Bellini, di cui era stato apprendista, ma anche da altri artisti veneziani quali Sebastiano del Piombo e stranieri come Albrecht Durer, che Tiziano aveva conosciuto proprio grazie al suo maestro Bellini.

La riproduzione della natura che fa da sfondo ai personaggi e l'armonizzazione di questi con il paesaggio costituisce l`interesse principale della mostra. Libri di modelli come quelli prodotti da Gioacchino Grassi a Milano intorno al 1400 venivano utilizzati dagli artisti quale fonte di ricerca che suppliva all'impossibilità di osservare gli animali dal vivo. Il rischio di cadere nella staticità viene però evitato dal Tiziano, che riesce ad infondere vivacità e presenza ai suoi paesaggi utilizzando le vibrazioni dei colori, che diventeranno un suo elemento di distinzione.

"La Fuga in Egitto" (c.1506-07) rappresenta la prima grande occasione di Tiziano, poco più che un ragazzo, che sceglie un soggetto inusuale per l'ambiente veneziano del tempo. Questa scelta gli consente una certa libertà di espressione nella quale fa confluire tutti gli artisti che lo avevano colpito, ad esempio la pittura di Schongauer, che aveva già ispirato Giogione, in particolare per il drappeggio delle pieghe del vestito della Vergine ed i colori degli abiti che si armonizzano pienamente con quelli dell'ambiente circostante. Centrale è anche l`ammirazione per il suo maestro Bellini, la cui "Madonna del prato"(c.1495-1500) gli ispira la disposizione piramidale della Madonna e del Bambino, che si amalgamano con gli animali, ed il paesaggio dello sfondo che, rompendo con la tradizione precedente, appare in tutta la sua autentica semplicità e libero da strutture architettoniche. "L'adorazione dei Magi"(C.1498-1500) di Giorgione ha avuto un ruolo importante nell'ispirare l'atteggiamento calmo degli altri personaggi nella scena, che vengono privati dei loro ruoli e resi tutti simili dall'immersione nella pace della natura, come testimonia la figura del soldato i cui pensieri sembrano essere ben lontani dai campi di battaglia.

Questa piccola mostra è un gioiellino che offre l'occasione di vedere quest'opera dopo il suo restauro, assieme alle opere che hanno plasmato la creazione di Tiziano e l’hanno portato al raggiungimento della sua grandezza artistica.

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