Uno studio dell’Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), presentato durante gli Stati Generali sul Lavoro delle Donne organizzato dal Cnel e condotto su un campione di donne italiane di età compresa fra i 25 e i 45 anni ha fatto emergere un dato significativo e cioè che il 40 percento delle donne che decidono di abbandonare il lavoro lo fa per seguire la crescita dei figli e in generale la famiglia.
E-ilmensile - Gli uomini che decidono di lasciare il lavoro per la famiglia sono invece solo i 3 percento.Inoltre, il rapporto sottolinea che nel 2011 l’occupazione femminile ha perso ulteriori 45 mila posti di lavoro, nonostante il mercato abbia fatto segnare un piccolo recupero rispetto agli anni precedenti.“Il sistema italiano non fornisce servizio alla famiglia, di conseguenza le donne non entrano nel mercato del lavoro o ne escono dopo il primo figlio o per assistere parenti anziani” sostiene il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro).
Un altro dato interessante: tra le donne in età compresa fra i 25 e i 45 anni l’occupazione passa da 63 percento al 50.
C’è dell’altro. Un gran numero di donne lavoratrici dichiara di aver dovuto abbandonare l’attività lavorativa “per cause non volontarie”. Ben il 17 percento per la scadenza contrattuale, poco meno del 16 per licenziamento o chiusura dell’azienda.
Non solo. La ricerca dice che in Italia le donne lavorano più degli uomini, almeno 75 minuti in più.
Dall’Isfol il responsabile del servizio statistico Marco Centra, ha fatto sapere che “in media la giornata lavorativa femminile è più lunga di 45 minuti e il tempo dedicato al sonno è 10 munti inferiore rispetto agli uomini”.
E-ilmensile - Gli uomini che decidono di lasciare il lavoro per la famiglia sono invece solo i 3 percento.Inoltre, il rapporto sottolinea che nel 2011 l’occupazione femminile ha perso ulteriori 45 mila posti di lavoro, nonostante il mercato abbia fatto segnare un piccolo recupero rispetto agli anni precedenti.“Il sistema italiano non fornisce servizio alla famiglia, di conseguenza le donne non entrano nel mercato del lavoro o ne escono dopo il primo figlio o per assistere parenti anziani” sostiene il Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro).Un altro dato interessante: tra le donne in età compresa fra i 25 e i 45 anni l’occupazione passa da 63 percento al 50.
C’è dell’altro. Un gran numero di donne lavoratrici dichiara di aver dovuto abbandonare l’attività lavorativa “per cause non volontarie”. Ben il 17 percento per la scadenza contrattuale, poco meno del 16 per licenziamento o chiusura dell’azienda.
Non solo. La ricerca dice che in Italia le donne lavorano più degli uomini, almeno 75 minuti in più.
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