Dopo le recenti celebrazioni per l’anniversario della rivoluzione egiziana, Ahmed al-Tayeb, imam e rettore della moschea/università Al-Azhar, presenta la sua proposta per rilanciare il futuro dell’Egitto.
Sheikh Muhammad Ahmed al-Tayeb, guida e voce autorevole della più celebre università sunnita del mondo, è sceso in campo da circa un anno, e maggiormente durante gli avvenimenti della “primavera araba”, per ribadire l’intento dell’università Al-Azhar di impegnarsi nella creazione di una società democratica fondata sul rispetto di diritti sociali, religiosi e politici uguali per tutti e proporsi come punto di riferimento dell’Islam sunnita moderato.
In particolare, due documenti presentati recentemente dal centro teologico Al-Azhar durante una conferenza al cospetto delle principali autorità religiose e politiche dell’Egitto (sia del mondo musulmano sia cristiano) condensano il pensiero di al-Tayeb: il primo è intitolato le “Raccomandazioni per il futuro dell’Egitto”, il secondo “Documento sulle libertà fondamentali”. Questi documenti rappresentano il tentativo di definire la relazione tra i principi generali della legge islamica (shari’a) e il corpus delle libertà fondamentali che sono state adottate da tutte le convenzioni internazionali, libertà essenziali per lo sviluppo di un vero futuro democratico in tutti i Paesi e in particolar modo in Egitto.
“Raccomandazioni per il futuro dell’Egitto”, alla cui stesura hanno collaborato diversi intellettuali, traccia le linee guida per la costruzione del nuovo Stato. Testo innovativo, organizzato in undici punti, pone l’accento sulla natura dell’Egitto post-Mubarak, stato nazionale costituzionale e democratico in cui la shari’a è “una” delle fonti e non “la” fonte della legislazione. Altro punto focale è l’autoproclamazione, da parte dell’università Al-Azhar, di “unica istanza competente negli affari islamici”, vale a dire l’unica istituzione ufficiale a parlare in nome dell’Islam.
Il “Documento sulle libertà fondamentali” riprende alcuni punti del primo documento sulle libertà inalienabili dell’individuo: libertà di fede, libertà di opinione e di espressione, libertà della ricerca scientifica e libertà della creazione artistica e letteraria. Libertà che dovrebbero essere alla base di una costituzione moderna che ha come obiettivo lo sviluppo dell’essere umano. L’aspetto cruciale di questo documento è la critica generalizzata alle derive islamistiche che strumentalizzano la religione e limitano le libertà generali e particolari dell’individuo.
Si vedono all’orizzonte i primi germogli della “primavera”: sta a noi saperli valorizzare e, perché no, seguirli e incoraggiarli mediaticamente.
Sheikh Muhammad Ahmed al-Tayeb, guida e voce autorevole della più celebre università sunnita del mondo, è sceso in campo da circa un anno, e maggiormente durante gli avvenimenti della “primavera araba”, per ribadire l’intento dell’università Al-Azhar di impegnarsi nella creazione di una società democratica fondata sul rispetto di diritti sociali, religiosi e politici uguali per tutti e proporsi come punto di riferimento dell’Islam sunnita moderato.
In particolare, due documenti presentati recentemente dal centro teologico Al-Azhar durante una conferenza al cospetto delle principali autorità religiose e politiche dell’Egitto (sia del mondo musulmano sia cristiano) condensano il pensiero di al-Tayeb: il primo è intitolato le “Raccomandazioni per il futuro dell’Egitto”, il secondo “Documento sulle libertà fondamentali”. Questi documenti rappresentano il tentativo di definire la relazione tra i principi generali della legge islamica (shari’a) e il corpus delle libertà fondamentali che sono state adottate da tutte le convenzioni internazionali, libertà essenziali per lo sviluppo di un vero futuro democratico in tutti i Paesi e in particolar modo in Egitto.
“Raccomandazioni per il futuro dell’Egitto”, alla cui stesura hanno collaborato diversi intellettuali, traccia le linee guida per la costruzione del nuovo Stato. Testo innovativo, organizzato in undici punti, pone l’accento sulla natura dell’Egitto post-Mubarak, stato nazionale costituzionale e democratico in cui la shari’a è “una” delle fonti e non “la” fonte della legislazione. Altro punto focale è l’autoproclamazione, da parte dell’università Al-Azhar, di “unica istanza competente negli affari islamici”, vale a dire l’unica istituzione ufficiale a parlare in nome dell’Islam.
Il “Documento sulle libertà fondamentali” riprende alcuni punti del primo documento sulle libertà inalienabili dell’individuo: libertà di fede, libertà di opinione e di espressione, libertà della ricerca scientifica e libertà della creazione artistica e letteraria. Libertà che dovrebbero essere alla base di una costituzione moderna che ha come obiettivo lo sviluppo dell’essere umano. L’aspetto cruciale di questo documento è la critica generalizzata alle derive islamistiche che strumentalizzano la religione e limitano le libertà generali e particolari dell’individuo.
Si vedono all’orizzonte i primi germogli della “primavera”: sta a noi saperli valorizzare e, perché no, seguirli e incoraggiarli mediaticamente.
| Tweet |

Nicolò Renna, chitarrista palermitano, sbanca il web con il suo singolo Breathing. Lo abbiamo incontrato a Palermo. L'intervista di Paolo A.Magrì
Domenico Fioravanti, la Leggenda di Sydney 2000. Una vita da rincorrere a bracciate.Il ranista, prima medaglia d’oro azzurra alle Olimpiadi di Sydney 2000, intervistato da Emanuela Biancardi.
"L'intelligenza umana è la nostra principale risorsa". Parla Ermete Realacci, tra attivismo e sfide economiche
mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara, intervistato per LPL News 24 da Patrizio Ricci su politica europea ed immigrazione.
Max Cavallari della coppia 'I Fichi d'India', intervistato per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Laura Efrikian, Attrice, scrittrice, promotrice di 'Laura For Afrika', intervistata per LPL News 24 da Emanuela Biancardi.
Patty Pravo festeggia cinquant’anni di successi intramotabili nel mondo della musica, tirando fuori ancora una volta pezzi da ‘90. Intervista di S. Santullo
Sergio Caputo celebra i trent’anni di “ Un Sabato Italiano”, con un nuovo omonimo album. Intervista a Sergio Caputo, di Simona Santullo
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.