Chi era scettico sull’efficacia dello “sciopero” di Wikipedia che ha oscurato il suo sito nella giornata di ieri, deve ricredersi: otto parlamentari, membri del Congresso americano si sono tirati indietro e non sosterranno più le leggi anti-pirateria: la Protect Intellectual Property Act (Pipa) e la Stop Online Piracy Act (Sopa). Il sito web americano ‘Politico‘ ha stimato in almeno 7mila i siti web che hanno partecipato alla protesta.

E-ilmensile - Le defezioni sono state bipartisan. Hanno coinvolto sia repubblicani sia democratici: tra questi spicca il passo indietro di Marco Rubio (Florida) e Roy Blunt (Missouri). Il senatore della Florida (il più giovane nel Senato americano) nel motivare il suo dietrofront ha detto che: “Serve più tempo per valutare tutta la questione”. Dura la reazione della Motion Picture Association of America (MPAA), il principale sindacato dei produttori di Hollywood, che ha definito la protesta “irresponsabile”. Il suo rappresentante a Washington, l’ex senatore democratico del Connecticut Chris Dodd, ha parlato di “abuso di potere” da parte degli aderenti alla protesta, aggiungendo che si tratta “di un comportamento irresponsabile e un cattivo servizio per chi fa affidamento su di loro per informarsi”, in quanto le azioni intraprese non sono altro che un “gioco di prestigio”.

La questione però non finisce qui. Infatti il Sopa verrà ripresentata al Congresso il prossimo mese. Mentre il Senato voterà il 24 gennaio su come procedere riguardo a Pipa. Resta comunque la variabile Obama, che nonostante l’approvazione del Congresso potrebbe mettere il suo veto. Nel fine settimana la Casa Bianca aveva rilasciato un comunicato nel quale si diceva che “non appoggeremo nessuna legge che: riduca la libertà di espressione, aumenti i rischi per la sicurezza in Internet, o sia una minaccia per lo sviluppo del Web”.